RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Un amore diverso - Ispirato a una storia purtroppo vera

Lei, 54 anni, che lo ama da sempre, guarda lui, 58 anni, che la ama da sempre, e nota qualcosa: uno sguardo diverso, come perso, svagato. "Tutto bene?", gli chiede. "Sì, ma.. dove sono?" risponde lui. A lei cade di mano il piatto che stava sorreggendo, e lo rompe in mille pezzi; ma percepsice che a rompersi non è stato solo il piatto, bensì qualcosa di decisamente più importante.
Per qualche giorno pare tutto normale, lei spera che la sua fosse solo stanchezza, una cosa momentanea insomma, può capitare, si dice. Ma poi il fatto accade. Una notte si sveglia, non lo vede accanto a sé, allora si alza, lo cerca e lo trova in salotto... intento a tinteggiare una parete. "Che fai a quest'ora?? Sono le 4 e ti metti a tinteggiare?!". "Mi dici sempre che non faccio mai nulla, e allora..." risponde lui. Lei sente le lacrime sopraggiungere, lo prende dolcemente e lo porta a letto.
Col passare del tempo, gli episodi si fanno più frequenti, lui comincia anc... (continua)

Gilles Garufi 24/10/2014 - 12:35
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Dedica ad un amico fragile

Hai pianto mille lacrime e quando non ne avevi più te le sei fatte prestare; hai urlato a squarciagola fino a che la tua voce non era che un flebile sussurro contro le pareti del silenzio; hai preso a pugni il tempo per la rabbia di non poter tornare indietro; hai maledetto di esser nato ignorando la bellezza della natura attorno a te e pensando solo a ciò che avevi dentro; hai supplicato le ombre della notte di soffocarti con oscure carezze, senza pensare che l'oscurità avrebbe poi catturato chi ti ama; hai desiderato essere diverso da come sei, per la paura di non essere come gli altri, non pensando che distinguersi è una bella cosa; hai dimenticato di vivere, limitandoti ad esistere, come esiste un sasso, come esiste una scatola; e io so tutto questo perché l'ho fatto anche io in passato; ma è ora di gridare basta, è ora di pensare a te stesso, è ora di far vedere che anche tu puoi vivere, non solo sopravvivere, che anche tu hai voce in capitolo nel libro della tua esistenza e nel m... (continua)

Gilles Garufi 08/11/2014 - 21:37
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Cammineremo sulle macerie del mondo

Cammineremo sulle macerie del mondo quando tutto questo un giorno finirà, quando chi ci tiene in scacco finalmente cadrà, e potremo calpestare anche la loro dignità, come loro hanno calpestato e calpestano la nostra tenendoci al guinzaglio delle loro losche menti diaboliche che pensano solo a fare denaro; loro che ci hanno condotto fin qui, in questo stato di emergenza, in questo stato pietoso chiamato Italia; loro, tutti loro, molti dei quali dovrebbero essere al fresco e invece troppo spesso se ne stanno al caldo di spiagge infinite in posti per soli adepti del potere mentre ciò che hanno fatto continua a congelare le nostre speranze. Ma io voglio essere ottimista, voglio credere che pagheranno per tutto questo quei clown in giacca e cravatta che ci lasciano in braghe di tela facendo finta di preoccuparsi per noi ma che sono vittima ormai di quella spirale da cui non riescono più ad uscire, perché il potere acceca, obnubila la mente, e se già di base non hai un'anima o un cuore suffi... (continua)

Gilles Garufi 11/11/2014 - 13:29
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Cyber love

<<Papà - dice Giorgia - Filippo ha twittato che mi ama, figo no?>> Il papà la guarda con aria perplessa. <<Filippo ti ha... cosa? E chi è poi?>>.
<<Mi ha scritto su Twitter, dai non ne hai mai sentito parlare?! Comunque è da qualche mese che chatto con lui e pensa che mi ha confessato giusto ieri di essersi innamorato di me>>.
<<Ah sì? Ma non si chiamava Mauro? E in ogni caso, com'è che dopo mesi io non l'ho ancora conosciuto di persona?>> chiede dubbioso il papà.
<<Ma no, Mauro era uno sfigato, pensa che voleva portarmi fuori a cena per parlare un po', ti rendi conto? Comunque se è per questo nemmeno io ho ancora visto Filippo, papà>>.
<< Nemmeno tu?! Ma come? Non sai che faccia abbia? E lui che faccia abbia tu? E ti ama?!>>.
<<Dice che mi ama per come sono dentro, capisci? No, non capisci, vero?>>
<<Dentro... il computer intendi?>>
<<Ma no, papà, dentro me, gli piace com... (continua)

Gilles Garufi 14/11/2014 - 16:51
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Visione

A volte, in quelle giornate in cui i pensieri devono fare l'autostop per arrivare a un dunque; in cui i ricordi se ne devono stare confinati dietro a un vetro scuro perché non c'è il tempo per occuparsi di loro; in cui la fretta addomestica i minuti e tutti sembrano in una dimensione che nemmeno loro conoscono; in cui il presente sembra la sola cosa che conti e i paesaggi soltanto un qualcosa di indefinito sullo sfondo; in cui i mendicanti agli incroci sembrano solo delle comparse dentro al nostro melodramma; in cui il frastuono dei clacson diventa il ritmo di danze frenetiche in giacca e cravatta tra un semaforo da maledire e un passante da evitare; in cui tutti, ma proprio tutti, sembriamo completamente pazzi, da rinchudere immediatamente; ecco, in quei momenti, a volte, io mi fermo, osservo, e correggo le scene, fino a trasformarle nella mia mente, fino quasi a vedere davvero ciò che penso: e vedo le persone ballare, cantare, sorridersi l'un l'altra, vedo un uomo d'affari prendere p... (continua)

Gilles Garufi 23/11/2014 - 01:42
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