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Sfumature

E a volte vorrei che mi vedessi cosí, in un tardo pomeriggio di una giornata qualunque. Tornando verso casa, nel traffico, con l'aria stanca, canticchiando una canzone di Battisti per caso trovata alla radio. Vorrei che mi vedessi cosi, nei gesti banali della vita di tutti i giorni, negli attimi in cui mi perdo e poi mi ritrovo, in quelli in cui combatto e in quelli in cui mi ranicchio. Vorrei che vedessi i miei sorrisi, senza considerarli scontati e che ti accorgessi dei sospiri malcelati che tengo solo per me. Essere per te come quello scorcio di tramonto che sta davanti a te ogni giorno, pieno di colori e sfumature, per nulla scontato.


Vorrei che tu vedessi bellezza laddove tutti vedono normalità.




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Racconto scritto il 15/12/2016 - 23:39
Da Michela Pomobello
Letta n.1098 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Michela Pomobello, scrivi tanto bello.
Il cogliere le sfumature dei gesti, che siano grandi o piccoli non è cosa da tutti, quel vorrei, un “voglio” essenziale che si distende all’ombra di un desiderio quotidiano mai sazio, di gesti quotidiani non colti appieno.
Sei stata breve ma intensa, difatti ho apprezzato lo scritto, che lo reputo come una sorta di diamante.
Contenuti e forma adeguate e dirette, anche stavolta abbiamo una quasi poesia, a mio avviso una composizione scritta sul momento

Giuseppe Scilipoti 26/04/2019 - 14:45

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Il desiderio di essere amati e "visti" in modo "particolare" dalla persona amata, penso sia cosa comune a molti, soprattutto quando l'abitudine spegne ogni sguardo. Hai espresso bene l'amarezza e quasi la rassegnazione, ma anche un filo di speranza.

Patrizia Bortolini 16/12/2016 - 12:04

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