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Gigì il piccolo girasole

Quel mattino il sole si era svegliato
presto, come sempre, insieme all'amica Aurora per regalare luce e calore a tutta la Natura in attesa di rinascere.
Spaziando con lo sguardo si accorse
che uno dei suoi fiori preferiti,
quella mattina non si era svegliato.
Gigì era un giovane girasole che
per sua scelta aveva deciso di non
imitare i suoi fratelli, tutti pronti
a seguire la strada del sole, aprendo
al massimo i loro bellissimi petali gialli, col fusto dritto e la testa alta.
Il sole usando uno dei sui raggi:
‘’Toc…toc…ehi!!! Gigì… svegliati è tardi,
manchi solo tu… e dai… non farti pregare’’.
Dopo un po’ di resistenza Gigì alzò
piano piano uno dei suoi petali e
tutto infastidito, con una voce un po’ alterata rispose:
’’Ma insomma!!! E’ possibile che non
mi lasci mai in pace? Sappi che da oggi ho deciso di non seguire più i miei fratelli, preferisco finire i miei giorni così, considerando che non potrò mai conoscere il mondo che mi circonda,
non voglio essere costretto a stare dalla
mattina alla sera con la testa alta a guardare solo te.
Vattene e lasciami stare!’’.
Il sole ascoltando queste parole capì
che al giovincello doveva parlare usando
un tono paterno e persuasivo e dopo
un attimo di riflessione replicò:
‘’ Io ti capisco e in un certo senso hai anche ragione, ma io ho il dovere di parlarti con sincerità.
Noi che apparteniamo al mondo della
Natura siamo sottoposti ad un ordine affinché il ciclo della vita non diventi un caos, per cui ognuno di noi ha un compito che niente e nessuno può cambiare.
Tu sei uno dei fiori più belli e la tua, se pur breve,esistenza non è inutile. Pensa alle colline, interamente vestite dai tuoi colori, alla fortuna di vivere tra le tante file dei tuoi fratelli, e a tutti quei signori che incollati ad una macchina fotografica si compiacciono felici dello spettacolo che offrite ai loro occhi,ed in fine all’immortalità che vi ha regalato uno dei più grandi pittori della storia dell' arte.
E poi, quando sarai vecchio e rinsecchito,i tuoi semi saranno cibo per i pappagallini mentre altri saranno trasformati in olio.
Quindi abbi pazienza, riscaldati col mio calore senza del quale non potresti vivere, e segui con gioia la strada per la quale sei nato.
A questo punto Gigì comprese che il suo destino non era poi così brutto e che la sua vita non era insignificante ed inutile come l’aveva immaginata.
Lentamente aprì ad uno ad uno tutti i petali della sua corolla ed alzò la testa verso il sole che
lo guardò compiaciuto e soddisfatto.


P.S. Piccolo racconto della raccolta :'Favole a merenda'




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Racconto scritto il 17/10/2021 - 20:14
Da santa scardino
Letta n.664 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Ringrazio con affetto Giuseppe e Mirko e con doverosa riverenza il Sig. Barbati che con le sue parole mi ha davvero onorata, grazie mille!

santa scardino 18/10/2021 - 16:12

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E' un racconto poetico assai.
Mi fa piacere che lo hai intitolato Racconto perchè ci consenti di dirti che all'orecchio è molto poetico.
Vedi: il termine racconto-poetico esiste; ma non esiste nessun termine come, ad esempio, poesia in prosa, oppure poesia raccontata o cose del genere.
Ci sarà una ragione?
Complimenti per lo scritto che è scritto bene ed ha il giusto titolo.
Questa è perfezione. E scusami se talvolta ti ho tediata nel sottolineare che poesia è poesia; invece la prosa può essere prosa pura oppure prosa poetica.
Mi ritiro facendoti i miei complimenti.
E grazie.

Ralph Barbati 18/10/2021 - 15:48

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Una favola bellissima Santa, e splendido è il titolo della raccolta. Sto raccogliendo questi tuoi testi come favole della buonanotte per il mio Nicolò .
Buona giornata Santa, MastroPoeta

Mirko D. Mastro(Poeta) 18/10/2021 - 08:08

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Che altro dire? Il titolo "Favole a merenda" suggerisce che ce ne saranno delle altre. Evviva!
A tal proposito, le leggeró senz'altro e naturalmente tutto ciò che pubblicherai. Beh, come recita una canzone di Giorgia: - - -  E come un girasole io ti seguiró. - - -
Cinque girastelle e... cinque Pan di Stelle da accompagnare alle tue "merende" letterarie.

Giuseppe Scilipoti 17/10/2021 - 22:05

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Riguardo lo stile, mi é apparso fresco e delizioso, per di più l'impostazione generale ricorda il genere Poesia. Lo snodo scorre limpidamente, tant'è vero che denoto chiarezza espressiva e un equilibrio costantemente delicato, che fa di questa lettura un riuscissimo prodotto della tua fantasia.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 17/10/2021 - 22:03

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In fondo in fondo lo capisco, esprime dei concetti esistenziali non da poco. Tuttavia, nella parte conclusiva del racconto, papà Sole con le parole giuste, permette a Gigi di autorivalutarsi sotto un'altra "luce" e a vivere con più ottimismo la sua breve esistenza.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 17/10/2021 - 22:02

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Punto primo: questo racconto l'ho trovato "solare" e bellissimo, emana energia e armonia, oltretutto fornisce una logica che si orienta su uno dei principali fondamenti della Natura.
Anche un semplice girasole ha un suo ruolo, un suo perché e una sua ragione di essere.
Punto secondo: amo i girasoli, tant'é vero che li reputo i miei fiori preferiti, una ragione in più per apprezzare la pubblicazione.
Ti confesso che ho provato empatia per il capriccioso girasolino.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 17/10/2021 - 22:02

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