Scrittura Creativa |
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La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. un fiocco di neve vagabondo / fra scavalcare una tettoia o una viottola / non sa decidersi (Emily Di Le istruzioni sono: Un drabble (racconto di 100 parole) sull’Indecisione ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO Vengo a Procida per le vacanze già da quando scrivevo su Lo Strillone di Tintagel.
Mi piace guardare le persone, ma chi mi ha sempre più incuriosito è la signora Igraine. Se gli rivolgerete la parola, vi ripeterà fino allo sfinimento <Tutti mi chiamano Eigyr>. Non ho mai capito il perché. La signora Igraine è una vecchina che trascorre qui sei mesi l’anno. Passa quasi tutte le sue giornate nell’unico piccolo bar. Prende un cappuccino, e sfoggia i suoi cappelli. Adora i cappelli, me lo disse lei una volta. E la mitologia. E ama leggere. Ha da poco iniziato “La notte dei lunghi coltelli”. Viaggia con un piccolo involto <I libri è come se mi alleggerissero i fardelli> le piace bisbigliare accompagnando il fumo della tazza col dito sui cerchi nell’aria. Eigyr, ma io preferisco Igraine, è la madre della mia sorellastra Elaine che fa la segretaria per Gli Arturiani, una nota azienda artigiana nella regione del Rodano. A detta di Elaine un luogo splendido. Tra gli innumerevoli... (continua) Mirko D. Mastro 05/07/2020 - 18:21 commenti 7 - Numero letture:1111Argomento: MODERNIZZAZIONI
E...Noi "In questo pomeriggio festivo senza ansia, una sigaretta a metà, col tempo che non mette bene... penso a lui...
e intanto piove sulla terra riarsa dal sole, su quest'isola baciata dal vento del maestrale, che scuote l'interno degli alberi, piegati verso il mare sulle scogliere, in quel pomeriggio di novembre dove il tempo si è fermato. Ascolto i battiti del mio cuore che acquistano vigore, come se il vento soffiasse su quegli atri nascosti, pulsanti di nostalgia e d'amore... Lui che mi accarezza lentamente il viso, mentre scorrono le ore nell'abbandono dei sensi che si raccontano amore, passione e gioia. Una gioia che ritorna dagli abissi profondi, per assaporare di nuovo quella sensazione di pace sublime, mai dimenticata, solo assopita dal tempo, che lento scorre nella stanza, immersa nel tepore dei nostri respiri. Guardo verso la finestra e ancora rivedo il suo viso sorridente, dietro lunghe ciglia la luce dei suoi occhi, che mi guardano e mi fanno sentire bella come non m... (continua) Margherita Pisano 27/04/2019 - 10:36 commenti 12 - Numero letture:1375Argomento: AFFIORA UN PENSIERO D'AMORE (incipit)
Affiora dai vetri di una vecchia Volvo In questo pomeriggio festivo senza ansia, una sigaretta
a metà, col tempo che non mette bene… penso a lei che non è che un ricordo. Anche allora il sole come me non era al suo posto. Ho memoria delle nuvole, finestre a solatio, che nonostante credo fosse gennaio, per quanto possibile lasciavano che quello assicurasse ricordanza del suo calore. E ho impronta che in quei giorni di cambiamenti il sole fosse tra quelli a favore delle trentacinque ore. Così come l’azienda dei telefoni, alla quale chiesi un numero di cellulare. Mi risposero che serviva almeno un indirizzo. Inaudito, la luna dove volete possa abitare!?! Da allora non riesco più a credere agli occhi di una donna e alle parole che siedono sulle sue labbra. Quando si fa notte e ci guardiamo, se potessimo parlare la luna forse mi laverebbe un po’ di rabbia. Gran parte del paese era dentro le proprie case, e a trovare parcheggio si faceva fatica. In quella strada capii che era domenica dalla radio che trasmetteva la partit... (continua) Mirko D. Mastro 27/04/2019 - 21:19 commenti 8 - Numero letture:1200Argomento: AFFIORA UN PENSIERO D'AMORE (incipit)
A te che non sei più qui Tesoro mio, oggi sento il bisogno di scriverti, sono poche righe che spero ti raggiungano così come mi auguro ti giunga il mio pensiero là, ove tu sei, oltre quell’orizzonte che inaspettatamente hai varcato e dal quale non si torna indietro.
Mi manchi tanto sai? Da quando non sei qui ogni cosa mi appare senza colore e tutto quel che faccio a te mi riconduce. Il nostro destino è stato crudele, ci ha uniti e poi divisi proprio nel momento in cui la vita ci sorrideva e ci stavamo accorgendo di essere importantissimi l’uno per l’altra. A volte, quando torno nei luoghi che abbiamo abitato insieme, sento un tuffo al cuore e mi pare di sentire la tua mano che stringe la mia, forte come allora, sento il tuo calore, avverto il tuo profumo. Per un attimo mi illudo di vederti, mi spunta un sorriso, ma so che non ci sei. Trattengo a stento il pianto finchè, calde, le lacrime scendono a rigare il mio volto e immagino tu le possa asciugare con i baci, così come facevi. Poi mi arriva il tuo pensie... (continua) lidia filippi 07/05/2019 - 18:31 commenti 14 - Numero letture:1285Argomento: UNA LETTERA
Stesse chiacchiere, stesso millennio (di tolleranza 0) Con quel mio fratello che non ha niente da nascondere, ma delle volte non lo accetta, non
sono salito nella città giuliana alla fiera dei diritti. Non mi interessava la sfilata dei politici, rispolverare il cappuccio e la gogna, ingozzare le bocche di tolleranza o sentirlo battezzare nella vergogna come un qualcosa. E non un qualcuno. La tolleranza nel mondo dei forti è debolezza, e sfocia nell’eccesso. E nell’uomo è insito combattere. La vita, ahimè, insegna che non risolve ascoltare, come avere fare dimesso. E quello che è insolito e non si conosce fa paura e molesta i princìpi, nel suo caso del senso estetico. Quel nostro fratello diverso l’ho visto con molti altri, e mi sono solo domandato se non sono forse io l’errore genetico!? Vorrei gli concedessimo un sogno nel cassetto, vorrei non avesse un lavoro a patto che non ne sia in grado, e che avesse qualche grammo di rispetto. Io che paradossalmente sono come lui, ghettizzato. Dall’amore. Nell’amore così poco scaltro.... (continua) Mirko D. Mastro 09/05/2019 - 21:45 commenti 8 - Numero letture:1189Argomento: UNA LETTERA
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