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UNA SCELTA DEL PROTAGONISTA

Le istruzioni sono:

Il personaggio principale si trova a un bivio, deve scegliere una strada da percorrere. Quali saranno le conseguenze? Scrivete un racconto in cui emerga il conflitto interiore conseguente alla scelta.


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

DUE DONNE

Era stanco. Si sentiva in bilico, come se dovesse cadere, da un momento all'altro. Si prese la testa tra le mani. Cosa doveva fare? La domanda, gli martellava in testa, incessantemente. Scegliere. La risposta arrivò fulminea a lacerargli l'anima. Già, scegliere, come se fosse facile, e non lo era. Come diamine si era trovato in quella situazione? Eppure ci si era trovato, forse per qualche strana congiunzione astrale, di quelle che citavano sempre gli astrologi, forse per inettitudine...forse non c'era un perché, era accaduto e basta.
Aveva una moglie, bella, intelligente, che amava, che aveva amato, eppure...eppure era bastato un attimo, forse meno, per mettere in discussione tutto. Gli anni passati insieme, gli ostacoli superati per poter stare con lei, tutto dimenticato, e per cosa? Per un paio d'occhi intensi e un bel sorriso, di una donna, meno bella, ma incredibilmente affascinante. E ora? Cosa sarebbe accaduto ora? Avrebbe davvero trovato il coraggio, per dare un calcio alla sua vita e rincorrere un sogno? Una mezza illusione? Forse...si alzò di scatto. Dannazione! Si stava comportando come un codardo, ma cosa poteva farci? Più pensava alla situazione e meno riusciva ad uscirne. Chiuse gli occhi, fu un errore. Il volto della moglie continuava a venirgli alla mente, subito sostituito da quello di lei. Si sentiva del tutto in subbuglio, come se per sbaglio fosse salito su una giostra, che girava ad una velocità super sonica e non potesse fermarla in alcun modo, per poter scendere.
Così non poteva andare avanti, tra mezze verità e mezze bugie, tra mezzi silenzi e mezze frasi. Se era con l'una, pensava all'altra e alla fine non era con nessuna, mai. E quando era solo, era peggio, si sentiva in colpa con entrambe. Due donne, che più diverse non avrebbero potuto esserlo, eppure una cosa in comune l'avevano, lui. Cominciò a camminare su e giù. Mentre le domande, cadevano a fiumi, nella sua mente. Il suo matrimonio era finito? Cosa provava davvero per sua moglie? E per lei? Era la crisi di mezza età? Sorrise, di quel pensiero un po' assurdo, visto che non era così vecchio, ma allora cosa succedeva?
Tornò a sedersi. Quel pomeriggio era solo. E forse era un bene, forse un male. Fece una specie di smorfia, beffandosi di se stesso e di quella sua dannata indecisione.
Lei era arrivata all'improvviso, in un momento in cui tutto andava a rotoli, il lavoro che procedeva a rilento, per la crisi, il suo matrimonio, che finiva per essere fagocitato da tutte quelle problematiche e da tutto lo stress che ne proveniva e alla fine ne aveva risentito il suo rapporto con la moglie.
L'aveva incontrata una mattina per caso, mentre andava a lavoro, lei si era appena trasferita, si erano lanciati a malapena una breve occhiata, ma tanto era bastato. Lui era rimasto folgorato. Lei neanche se ne era accorta. Da allora era divenuta un ossessione. Aveva fatto di tutto pur di poterla incontrare, di conoscerla. All'inizio in verità voleva solo capire, come mai l'avesse tanto colpito, poi le cose erano andate oltre, troppo. E ora si ritrovava tra l'incudine e il martello e doveva scegliere. Ma cosa? Per un attimo, pensò di tirare a sorte, poi si diede dell'imbecille, ma forse imbecille doveva esserlo per davvero, altrimenti non si sarebbe mai messo in quella situazione.
Scegliere. Sembrava semplice, e la sua scelta, sapeva di averla già fatta, in fondo al cuore, ma non era affatto sicuro, di aver preso quella giusta. Cosa sarebbe accaduto? Una scelta non poteva essere priva di conseguenze, ma non era sicuro di poterle affrontare. Eppure sapeva di doverlo fare. Fece un respiro, cambiare idea non sarebbe servito, perché il suo cuore aveva già scelto, e da molto tempo ormai, era solo la ragione, e forse l'orgoglio, che aveva faticato ad accettarlo, correndo dietro ad un illusione, ma non si baratta l'amore per un capriccio. Illudersi, a quel punto sarebbe stato facile, trovare una scusa e cambiare idea ancora di più, ma assolutamente inutile, avrebbe finito per condannarsi all'infelicità, quella scelta, sebbene ancora non espressa, era radicata in sé, proprio come tre anni prima, e non poteva più tornare indietro.
Quella sera sarebbe andato da lei. Per l'ultima volta, e poi finalmente sarebbe tornato a casa, da sua moglie, col cuore più leggero e la voglia di cominciare daccapo.



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Scrittura creativa scritta il 22/09/2016 - 12:48
Da Marirosa Tomaselli
Letta n.1297 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Ciao Mariarosa bella scrittura creativa,dallo stile scorrevole che rispetta le condizioni richieste dalla scrittura creativa di questo mese
Complimenti
Nadia
5 stelle

Nadia Sonzini 23/09/2016 - 07:13

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