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Le istruzioni sono:

scrivi un racconto giallo che inizi così: ... ci chiesero di ricostruire il fatto. Vollero da noi molti dettagli su come avevamo passato le ore tra le dodici, quando ci avevano visti tornare dalla chiesa…


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Cosi è, se vi pare.

Ci chiesero di ricostruire il fatto. Vollero da noi molti dettagli su come avevamo passato le ore tra le dodici, quando ci avevano visti tornare dalla chiesa…
Ricordo quella sera in commissariato. Fuori c'era un temporale mai visto. Tra squarci di luce e tuoni che rimbombavano nella stanza.
Tutto quella mattina era sembrato molto sinistro.
Dall'alto campanile, che ai miei occhi è sempre sembrato un pò storto, risuonavano le campane per segnare mezzogiorno. La messa era durata più del previsto, il prete si era lasciato andare con l'omelia.
Avevano fatto male i calcoli o non avevano tenuto conto di un eventuale ritardo della celebrazione.
E così, diversi di noi, si sono ritrovati testimoni.
Il cielo si era annuvolato, il sole nascosto, la pioggia si preannunciava.
Si, colpa della pioggia se non ci sono più le tracce.
Ho detto questo al commissario. Sono stata precisa. Ho detto del campanile, della pioggia e del prete. Si,del nuovo prete che fa omelie lunghe. Ma a questo non era interessato. Ma cavolo, quel prete fa omelie davvero lunghe e che nessuno ascolta più.
Un tuono all'improvviso e un forte rumore. Un boato. Poi il silenzio. E un'ombra nera che scappa verso il campanile.
E un gatto. Si c'era un gatto che seguiva l'ombra.
Saranno state le 12.15. Ero nella piazzetta con mia sorella e una mia amica. Anche loro hanno detto questo. Ci hanno interrogate in stanze diverse.
Ma loro il gatto non l'hanno visto e nemmeno l'ombra. Ma hanno detto del boato, si. Ma una di loro ha sbagliato orario. Non ricordava le campane. Ci hanno interrogate diversi agenti. E così, dopo, ho scoperto che il sole era ancora alto nel cielo e splendeva e le campane segnavano le 13. Questa la versione dell'altra.
Ma il boato c'era in tutte e tre le versioni.
Siamo corse verso il campanile, la chiesa era già tutta chiusa. Ma il rumore proveniva da lì. C'era un organo che suonava, si sentiva attraverso la porta. Lo abbiamo detto tutte e tre al commissario. L'organo suonava.  Da piccole avevamo scoperto un'entrata segreta che dal campanile porta in chiesa. Devi scendere cinque gradini poi c'è un piccolo corridoio, poi altri cinque gradini giri a sinistra ed entri in una sala abbandonata. Da li arrivi nell'oratorio e poi in chiesa. Mia sorella non ha raccontato dell'entrata segreta però. E nemmeno la mia amica. Hanno detto solo che siamo entrate in chiesa e abbiamo visto. 


Poi mi sono ricordata. E ho corretto la mia versione. Solo noi tre siamo state testimoni del fatto. Non diversi di noi. Anche se in chiesa c'erano diverse persone e il gatto. La scena sembrava surreale. L'organo suonava solo. Dietro la grata c'era una suora. Però non ci ha viste. Era cieca.


La chiesa sembrava tranquilla. Tranne per l'organo.


Ma il boato senz'altro era provenuto da lì. 


Dovevamo scoprire. 


Poi all'improvviso abbiamo sentito un rumore di passi. Ci siamo voltate contemporaneamente.


Dietro di noi c'era un'altra suora. Ci stava guardando. Ma era muta. Non parlava. Ci guardava e basta. Per molto tempo. Poi è sparita da dietro l'altare. Pure la suora dietro la grata era sparita. 


D'un tratto abbiamo sentito silenzio. L'organo non suonava più. Una suora si era seduta nella postazione e aveva cominciato a muovere le dita sui tasti, ma non veniva fuori nessun suono. Abbiamo provato a chiamarla ma non si è mai voltata. Era sorda.


E così siamo sgattaiolate in sagrestia. Era vuota.


Poi all'improvviso la pioggia forte, poi i tuoni poi i lampi e poi il buio e il silenzio.


Ero muta. Mia sorella era cieca,la mia amica, sorda.


Non so per quanto tempo siamo rimaste lì. Non siamo più riuscite a comunicare tra di noi.


Avrei raccontato tutta la versione così se avessi potuto parlare. Ma ero diventata muta.


E mia sorella cieca.


E la mia amica sorda.


E la nostra versione era questa. Ma non ne eravamo più sicure. 


Perchè al commisario lo abbiamo ben mimato: eravamo mute, cieche e sorde.




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Scrittura creativa scritta il 24/08/2020 - 13:25
Da Chiara Giuranna
Letta n.669 volte.
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Commenti


Grazie!
È volutamente non chiaro.. Una parodia di ciò che in fondo a volte accade in realtà.. Mascherare eventi raccontando versioni diverse a persone diverse per poi cambiare idea e nascondersi dietro la cara omertà del non vedo, non sento, non parlo e defilarsi da qualsiasi incresciosa situazione..

Chiara Giuranna 26/08/2020 - 21:20

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Forse non tutto è chiaro, ma il titolo si impone e i tre personaggi femminili anche...che cosa c'è da testimoniare? Non vedo non sento non parlo...
A me è piaciuta.

Grazia Giuliani 26/08/2020 - 18:01

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Mi dà sempre un brivido quando osservo un gatto che sta osservando qualcosa che io non riesco a vedere (Eleanor Farjeon)
Mi pare sia così

Mirko D. Mastro(Poeta) 24/08/2020 - 15:53

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