Brezz' saggia , mi dicesti :
"Un giorn' di queste steppe
Saremo sogni ,e resti
Com aria ti liberi in cime erte
Mi osservi e mi leggi
Attraverso realtà fin troppo spesse
"Un giorn' di queste steppe
Saremo sogni ,e resti
Com aria ti liberi in cime erte
Mi osservi e mi leggi
Attraverso realtà fin troppo spesse
Ch'io mentii su tutti quei preggi
Che viddi in te , e non viddi niente
Ch'io mentii mi disprezzi !"
E io ne fei gioia assente 
Perché di tal parole 
Udii musicalità saliente 
Mi apparve dolce e di gran valore 
Ti ho baciato come mai feci 
Ormai cancellato il tuo amore 
Lì fu l'unica volta che mi resi,
Resi conto che mai ti amai 
Ma la felicità tu mi desti .
L'ennesima storia che tu già sai 
Eccomi vittima del tuo passato 
Fosti la malattia che non curai 
'Namorata non viddi il mio stato 
Atroce, fui sul punto di morire 
Specchi e lingue riflettevano il fato 
L'ultima fui a stupire 
E te , la perfezione 
L'ultima fui,e la prima a servire
            
 Poesia scritta il 20/12/2014 - 14:05
Poesia scritta il 20/12/2014 - 14:05Da chiara nardi 
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Commenti
Poesia bella e significativa. Apprezzo moltissimo, il tuo modo di scrivere.
I miei complimenti, Chiara.
I miei complimenti, Chiara.
Buon Natale di cuore!  
   
   
   
   
   
   
  
 Paola Collura
Paola Collura   22/12/2014 - 11:29
 22/12/2014 - 11:29 --------------------------------------
Con una lingua sconosciuta e ostica, a tratti carnevalesca, introduci note intimiste di notevole livello. Vorrei saperne di più.
 Valerio Poggi
Valerio Poggi   21/12/2014 - 21:28
 21/12/2014 - 21:28 --------------------------------------
  
            
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