che v'era una giornata particolare
e mia nonna, adombrata in viso
soleva dal comodino prendere
una foto sbiadita
porla in vista
sopra il camino
adornarla di fiori
accendervi accanto
un lumino.
In silenzio
lì accanto sedeva,
col rosario in mano pregava
e per ore ed ore piangeva.
Fin quando fui bimba
non mi fu data
una spiegazione
finchè cresciuta
in età della ragione
mia nonna mi svelò
chi fossero quei due sposi sorridenti
nella sbiadita foto:
sua sorella e l'amato di lei marito.
Lui ebreo, lei cristiana,
uniti nel nome dell'amore
osarono sfidare
le razziste leggi del regime
unendosi in matrimonio.
Ma la Gestapo e la Milizia
informati da anonima segnalazione
per porre fine alla scandalosa situazione
li arrestarono e li portarono
alla stazione,
Auscwitz la loro destinazione
e lì morirono tra mille tormenti,
bruciati nel forno crematorio,
dispersa la loro cenere ai venti.
A nulla valsero i tentativi
della famiglia, degli altri parenti
si vendettero proprietà,
terreni per comperare la loro libertà
ma nulla si potè fare
e quando mia nonna arrivò alla stazione
le dissero che il treno era partito
per l'amara destinazione.
Quel giorno che la triste storia
mi fu svelata,
mia nonna mi fece giurare
di tenerla sempre viva nella memoria
ed ai miei figli tramandare
il ricordo
per non dimenticare
affinchè simili orrori, la guerra
mai più si ripetessero sulla terra.
Poesia scritta il 27/01/2015 - 08:36Voto: | su 6 votanti |

Romualdo Guida
28/01/2015 - 07:18

genoveffa 2 frau
27/01/2015 - 18:45

Rocco Michele LETTINI
27/01/2015 - 18:11 Bravissima!
Teresa Pisano
27/01/2015 - 18:07 Bravissima!

Paola Collura
27/01/2015 - 17:33
giancarlo gravili
27/01/2015 - 16:51 
Paolo Ciraolo
27/01/2015 - 16:08
Salvatore Linguanti
27/01/2015 - 15:44



