Oggi 
mi ha vinto lo sconforto
a rileggere dell’ovvio
per vincere l’insonnia,
in attesa di un fucile
tra le dita di poeti.
 
Resta,
una latta azzurro mare
ed un pennello pronto
per dipingere di cielo
e stringere in due pugni
un manipolo di stelle
da gettare in questa plaga,
assuefatto in mezzo al tutto
soffocato in fondo al niente.
            
mi ha vinto lo sconforto
a rileggere dell’ovvio
per vincere l’insonnia,
in attesa di un fucile
tra le dita di poeti.
Resta,
una latta azzurro mare
ed un pennello pronto
per dipingere di cielo
e stringere in due pugni
un manipolo di stelle
da gettare in questa plaga,
assuefatto in mezzo al tutto
soffocato in fondo al niente.
Poesia scritta il 14/02/2015 - 15:03Letta n.1285 volte.
			
			
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Commenti
Piaciuta!
Ciao Elisa
Ciao Elisa

elisa longhi  
 14/02/2015 - 18:53 --------------------------------------
In alto i cuori. In effetti ci voglio forza e coraggio oggigiorno. Mi è piaciuta. Ciao Luciano 
  
  
  
  
  
  
  
  
luciano rosario capaldo  
 14/02/2015 - 17:34 --------------------------------------
Che combinazione...il titolo, Sursum Corda, richiama il mio racconto...c'avessi pensato prima l'avrei inserita questa umanissima invocazione.
. Focus  
 14/02/2015 - 17:18 --------------------------------------
Plaga...un termine desueto che uso anch'io, mi piace...viene dalla mia terra...fucili tra le dita dei poeti...bella metafora, ma anche grande verità, in certi casi...e fa "specie", come si dice sempre dalle mie parti, che i poeti si armino. ciaociao
. Focus  
 14/02/2015 - 17:17 --------------------------------------
  
            
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