dell'infinita immaginazione,
m'accorgo di più ogni giorno
dell'immensa potenza di questa,
nonchè della poesia immortale.
Seppur non sarà tale
come mirabilmente
riuscisti a render
la tua, provo un piacere
sincero e genuino
scrivendo ignoti versi,
così m'appresto a farlo
e m'accingo alla poesia.
Ma prima, come un innamorato
ai tempi tuoi,chiedeva la mano
dell'amata al fiero padre suo,
io ora umilmente mi rivolgo a te,
primo fra i primi poeti antichi,
illustre genitore di una sempre
giovane e splendida fanciulla,
così da ottener l'assenso,invano,
a perseguir la strada della nobil
arte, che percorresti con successo.
Assai amaro anch'esso,
reso tal da un immondo
destino che ti travolse
come un'enorme onda
una barca modesta.
Privata d'ogni spensieratezza
fuggì lontan da te la giovinezza,
ti sfiorò appena il viso lasciando
quella malinconica lacrima
che non trascorse mai, consumando
in breve il fragile corpo tuo,
al pari della rea malattia
e spietata e indecorosa.
Restò intatta l'estrosa
tua immaginazione,
s'arricchì dignitosa
degli assai sventurati
eventi: frustrazione
rabbia ira odio
desiderio amore
angoscia oppressione
tedio e dolore
frenasti nei gesti
e magnificamente,
come sol tu potresti,
sfogasti nei versi.
Poesia scritta il 16/03/2015 - 21:38Voto: | su 5 votanti |

Kevin Maurizi
18/03/2015 - 17:23

Roberto Colombo
18/03/2015 - 17:20
Kevin Maurizi
17/03/2015 - 14:30
Giancarlo Gravili
17/03/2015 - 13:52
Kevin Maurizi
17/03/2015 - 13:38 Ciao Elisa

elisa longhi
17/03/2015 - 12:00
stefano medel
17/03/2015 - 11:48

luciano rosario capaldo
17/03/2015 - 09:10

Paolo Ciraolo
17/03/2015 - 09:00

Rocco Michele LETTINI
17/03/2015 - 08:59 
loretta margherita citarei
17/03/2015 - 07:41 
Fabio Garbellini
17/03/2015 - 07:14



