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Non solo panni stesi

Panni stesi ad asciugare sui fili
attraversano il vicolo
della città vecchia,
rischiarano e colorano
accarezzati dalla brezza
o agitati dal vento
danzano sinuosi ed in armonia
ripresi da turisti frettolosi
per una foto pittoresca
E parlano
di coloro che li hanno stesi:
lenzuola impreziosite da ricami
rammendate, trasparenti;
tutta una vita di anziani coniugi;
abiti succinti e vistosi
calze a rete, boa di finte piume
di una donna che non da solo il suo cuore;
divisa di un marito ferroviere,
calzini, magliette e vestitini
di una famiglia numerosa;
nulla alla finestra del secondo piano
scuri chiusi,
qualcuno riposa.


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Poesia scritta il 28/05/2015 - 16:03
Da Roberto Colombo
Letta n.3245 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Bravo Roberto!
.....ecco non avevo pensato allo spione di turno!!!

Millina Spina 29/05/2015 - 20:53

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Fabio,Arca,Luciano, Maria,Millina, Chiara siete osservatori formidabili...e non è una sorpresa. Quella finestra chiusa, accanto ai panni stesi anche da chi non teme di mostrarsi per quel che fa...può essere anche di chi riposi appunto o di chi sia molto riservato, o molto curioso tanto da spiare il vicolo da dietro gli scuri, potrebbe anche celare una persona malata nel fisico o nella mente che non voglia più che la sua "finestra" sia aperta. Grazie.

Roberto Colombo 29/05/2015 - 20:50

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Molto originale! Hai ragione, Roberto: anche i gesti più semplici, raccontano tante cose di noi...concordo con Millina per quanto riguarda quella finestra chiusa...buona serata,

Chiara B. 29/05/2015 - 20:40

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Sono molto osservatrice e guardare come sono stesi i panni dice tanto di una famiglia...secondo come sono stesi è come rovistare nei cassetti! Ancora seguo la regola insegnatami da mia madre: l'intimo nascosto tra i fili, che non si capisca cos'è!
Fa riflettere la finestra chiusa del secondo piano, forse qualcuno che riposa? o qualcuno che non esterna la sua vita, la sua presenza?
Molto bella!

Millina Spina 29/05/2015 - 19:05

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Che bella questa tua Roberto, mi piace la delicatezza in cui rappresenti il trascorrere della vita. Complimenti caro a te serena serata.

Maria Cimino 29/05/2015 - 18:55

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Ho scritto un racconto intitolato "che belle le mollette colorate". In effetti a fili sono appese le testimonianze dell nostre vite.

luciano rosario capaldo 29/05/2015 - 13:15

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Un'acuta osservazione sul vivere della gente che si manifesta attraverso certi gesti comuni, come quelli di stendere i panni lavati. L'essenzialità del quotidiano vivere risiede pure nell'anima di chi riposa dietro a "scuri chiusi". Un testo molto originale, diverso dal solito. Piaciuto tanto!

Arcangelo Galante 29/05/2015 - 13:09

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Originale e bellissima, gli oggetti, le cose personali che parlano di noi. Bravissimo. Ciaooo

Fabio Garbellini 29/05/2015 - 07:07

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