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Monologo

Sale il sipario, albeggia la scena,
a luce piena l’occhio è sul volto
m’inquadra il busto, segue le mani;
sarebbe giusto sfumare l’ombra,
sfasare i piani posti sul fondo,
ma rilassatevi, sarò spedito.
Grazie a tutti d’aver gradito,
il giorno e l’ora del mio invito.
Giusto sarebbe dirvi chi sono
l’identità, il tema e il dire,
motivo o mai di mia presenza,
saper se tutti vorran sentire,
di poi l’inchino di riverenza.
Ma non fiaterò, sarò silente
non sfoggerò glorie e carriera,
rimarrò per voi solo un bel niente.
Ricorderete lo sconosciuto
venuto a dire parecchie cose,
che poi sostò senza fiatare
e che scomparve nell’arrivare.
Forse uno spettro di proiezione,
inganno, un sogno, un’illusione;
o ripensando al suo miasma
fosse davvero stato un fantasma!?


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Poesia scritta il 22/09/2015 - 09:50
Da Ugo Mastrogiovanni
Letta n.1388 volte.
Voto:
su 10 votanti


Commenti


Beh.. Penso che oggi la faccio mia questa, con il tuo permesso naturalmente..Buona giornata*****

Francesco Gentile 26/01/2016 - 07:40

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Versi degni di un grande poeta. Una poesia anonima nella facciata ma non nel contenuto. Complimenti infiniti Ugo

Paolo Ciraolo 23/09/2015 - 16:48

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Ugo ciao! come stai? senti tu ci sei e per me questo è cio che conta.. Monologo da riflettere sicuramente... ciao caro dolce sera.

Maria Cimino 22/09/2015 - 21:38

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Un titolo che sintetizza l'oggetto poetico dell'opera, peraltro egregiamente rappresentata.Mi viene da domandare chi e quanti riescono ad esprimere e ad incidere significativamente, nella personale realtà temporale, col contenuto del proprio monologo esistenziale. Ma in fondo, siamo solo un lampo, spesso neanche seguito dal tuono. Complimenti sinceri, Ugo, per questa bella rappresentazione inerente la realtà del fantasma "io-uomo". Testo apprezzatissimo!

Arcangelo Galante 22/09/2015 - 15:29

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Sveglio... quanto penetrante verseggio. Straordinario Ugo. Un interrogativo in chiusa che induce a riflettere.

Rocco Michele LETTINI 22/09/2015 - 14:25

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