Nel borgo antico
ancora dormiente
un uomo reca seco
il suo vano nepente
ancora dormiente
un uomo reca seco
il suo vano nepente
e come uno spettro
inquieto egli vaga
portandosi dietro
ogni vieta piaga:
con lui barcolla
e cade la ragione
sotto la luce gialla
di un alto lampione,
con lui ella si rialza,
più labile, più sola,
mentre una sfilza
di fole la consola;
dopo pochi attimi
il buio lo inghiotte,
di nuovo: agli ultimi
la vita serba la notte.
Poesia scritta il 23/03/2017 - 12:50Letta n.1335 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
fotografia che stringe il cuore....arriva tutta e fa riflettere..
invisibili...fortte e iintensa...
bella
*****
invisibili...fortte e iintensa...
bella
*****
Paolo Pedinotti
23/03/2017 - 15:49 --------------------------------------
Molto piaciuta 5*
Paolo Perrone
23/03/2017 - 14:59 --------------------------------------
La ragione
Cos'è se nn un intervallo della follia?
Molto bella
...e gli ultimi, nn sono mai ultimi

Cos'è se nn un intervallo della follia?
Molto bella
...e gli ultimi, nn sono mai ultimi

laisa azzurra
23/03/2017 - 13:55 --------------------------------------
Una poesia eccelsa.. per forma e significati 

Francesco Gentile
23/03/2017 - 13:23 --------------------------------------
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