È da tempo che non li vedo.
Sono seppelliti sotto un metro di neve bianca,
e spuntano solo le loro teste.
Dov’è Giovanni? Dov’è Luca?
Perché stanno fuori a telefonare?,
e non rispondono al nostro querulo richiamo.
Sono seppelliti sotto un metro di neve bianca.
Dite loro si smettere di inseguire le lepri,
dite loro che è ora di onorare padre e madre.
Col loro aspetto dimesso, non troveranno posto,
ma solo un metro di neve bianca.
C’è ancora molto tempo per il loro usa e getta.
Il contatto con il corpo altrui è freddo e razionale.
Ma poca cosa sarà sentire il freddo della lama,
che penetra nelle loro carni.
Attesa per attesa, minuto dopo minuto, attimo dopo attimo,
sono tornati tutti quanti,
come le pecore all’ovile,
squittendo e gracchiando come piccoli rettili.
Aspetterò il loro passaggio, giù nel bosco.
Mi troveranno tra i licheni e i rododendri,
ancora lievemente addormentato.
Pronto a spostare quel metro di neve bianca.
Poesia scritta il 21/08/2017 - 12:49Voto: | su 4 votanti |

Francesco Gentile
23/08/2017 - 13:44
antonio girardi
23/08/2017 - 13:25
Rosi Rosi
22/08/2017 - 14:12
andrea sergi
21/08/2017 - 17:53 una parabola?
interessante, ma davvero nn so se l'ho capita

laisa azzurra
21/08/2017 - 13:44



