UO'mini
questo corpo reliquia
mondo allungato per ciglio del padre
dentro la madre lievitato.
Oh, tomba di mia madre
lei ha ancora il tuo fucile
piantato nel petto
perchè tenace è la fiera delle colpite
sul funerale della primavera.
Divino angelo elevami
come stendardo perchè i piedi
sono a due passi dal costato
e voglio fare il giro della terra su queste gambe
radunando emisferi dove l'incendio
stana canti di rabbia.
Grondaie raccolgono pioggia
è gennaio, nell'asprezza del mese
affonda il cammino
non sbianca il germoglio
il sesso di lancia scaglia la lingua
sul fuoco rimasto.
Parola, non sporcarti per le cronache
il tuo mutire saltelli nei solstizi
deflorando colpi di grazia;
strida il tuo oltre, la vita
cominci un sì rosato
così la costola strappata
in mezzo al petto non estirpi
la bocca dolente
del mio essere donna turbinosa
che col piede stritola
e sul palmo scompone.
Poesia scritta il 02/01/2019 - 17:48Voto: | su 6 votanti |
BRAVA Giulia, poesia di grandissimissimo spessore, inimitabile proprio come te!
Giuseppe Scilipoti
09/05/2020 - 15:52 (segue disamina)
Giuseppe Scilipoti
09/05/2020 - 15:52 Ordunque, la poesia indubbiamente ha un incipit che si rifà sulla Genesi, ma lo svicerare richiede molta attenzione. Spero di essere un UO'mo all'altezza.
La poetica la percepisco come caratterizzata da un riuscitissimo amalgama di elementi reali e anche di visioni metafisiche, una biblica o divina riscoperta e riadattata per parlare agli uomini e di mettere in luce tanti aspetti.
(segue disamina)
Giuseppe Scilipoti
09/05/2020 - 15:51
GiuliaRebecca Parma
04/01/2019 - 10:48 donna che grida dolore
E ancora donna, maga e seduttrice, guerriera e calcolatrice, amante e, ancora, madre.
Complimenti
laisa azzurra
03/01/2019 - 23:58
Paolo Sermonti
03/01/2019 - 23:37
Antonio Girardi
03/01/2019 - 20:55 Dico sembra...
Comunque: Giuditta e Oloferne c'è l'ho appeso. Naturalmente riproduzione!
Un saluto
Loris Marcato
02/01/2019 - 20:32




