è come se guardassi da una finestra con le tapparelle chiuse
…scorrono... i titoli di coda
eppure sto lì, innanzi la stecca
è scrostata, ha conosciuto tempi migliori
e fuori, il vento
ostinata io, ostinatamente…
un lume debole che ciondola, non lontano
ma il vento soffia su candele accese e fiere, restano
ed io lo so, qualcuno prega, oppure piange, oppure fugge da sé stesso
e il cigolio in una vecchia casa a timpano
arriva come l’eco di un sorriso morbido
oltre le tapparelle non vedrei che i tuoi occhi
restano chiuse, ma son lì che fissano i miei quegli occhi
ostinati loro, ostinatamente
c'è un uomo che sbatte i denti contro la cordonatura del marciapiedi che gli fa da guanciale
e scuote i cenci
tira su quel lembo di coperta inzuppata di mattine liete, di latte e biscotti
si copre gli occhi, le dita aggrappate ad un brivido di rimpianti
ecco, ora non li vedo più
li sento dentro, fanno male
sfioro le labbra con le dita
chiudo gli occhi, ciglia come lame
ci sono, ci sono sempre stati
Poesia scritta il 13/12/2020 - 21:29Voto: | su 8 votanti |
Massimo Tovagli
29/12/2020 - 14:24
mare blu
19/12/2020 - 20:50 "azzurra", in un dipinto, con qualche nuvola, un refolo di vento e qualche filo di pioggia.
Arduino Crispino
18/12/2020 - 15:34 Immagini a frammenti che comunicano profonde sensazioni...
Un abbraccio Laisa
Grazia Giuliani
14/12/2020 - 22:53
barbara tascone
14/12/2020 - 22:42 
Mirko D. Mastro(Poeta)
14/12/2020 - 17:59

Afrodite T
14/12/2020 - 17:47 Grazie
Ernesto D’Onise
14/12/2020 - 16:38 sempre stupendo leggerti Laisa.. ancora
complimenti.

Salvatore Rastelli
14/12/2020 - 15:37
Anna Maria Foglia
14/12/2020 - 10:52



