Lo chiamavano Dio
Eppure sentiva qualcosa dentro di sé
di terribilmente grande
e andava lontano con il pensiero
indietro nei secoli deve egli non era ancora
ma viveva nel seme dei suoi avi
e poi la lenta ma inesorabile successione del tempo
e quindi così quasi di colpo buttato nella vita
similmente come si butta carta straccia nel cestino
di terribilmente grande
e andava lontano con il pensiero
indietro nei secoli deve egli non era ancora
ma viveva nel seme dei suoi avi
e poi la lenta ma inesorabile successione del tempo
e quindi così quasi di colpo buttato nella vita
similmente come si butta carta straccia nel cestino
pertanto dubbioso si soffermava
su quei pensieri e avvertiva di non essere solo
ma che qualcosa di esistente
e che non era materia fosse in lui
qualcosa di grande a cui ci si deve inchinare
qualcosa verso cui i pensieri
andavano a cozzare
qualcosa che i mortali
suoi compagni nell’avventura
sopraffatti nella loro intelligenza
e che lo attorniavano
nella quotidiana vita strascicata
chiamavano Dio...
Poesia scritta il 23/05/2021 - 12:02Letta n.853 volte.
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Commenti
e...scusa
Margherita Pisano
23/05/2021 - 15:33 --------------------------------------
Michelangelo è la sua dote divina... versi profondamente belli, sapientemente espressi! 

Margherita Pisano
23/05/2021 - 15:32 --------------------------------------
Bellissima! Adoro Dio.
Paolo Ciraolo
23/05/2021 - 12:56 --------------------------------------
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