PUÒ GUARDARE PURE I 100 ANNI
dell’ultimo risorgimento ora anziano,
la sua caparbietà gli ha dato una mano;
lui ha bruciato sempre le tappe, i figli
lo amano da matti.
Gioiva e dava
dignità al suo lavoro, lo teneva
sempre come un tesoro; lotta e mai
si stanca, lo fa con amore dalla sua 
infanzia. 
Non vuole mai 
misfatti, non ha subito mai sfratti;
sta in una città dove l’inquinamento è 
forte, sceglie sempre strade alberate 
senza gli asfalti. 
Scherza sempre 
con pacatezza e cordialità, perché 
per lui il ridere non è mai banalità; ne 
resta deluso per ogni cosa, se c’è 
sicuro l’offesa.
Se lo metti in 
gabbia come un uccello, stanchi il suo 
cervello; se lo stringi troppo si sciupa e 
si rovina, perde la vitalità come subire 
una rapina. 
Per vivere a lungo: 
guarda con distacco tutta la carne e 
modera il rapporto con il pane e il vino, 
gli piace mangiare il pesce azzurro 
con l’occhio vivo.
Lasciò il suo lavoro
in tempo, c’era il rischio d’infarto
e non solo quello; ora che il suo corpo
non subisce più danni, può guardare
pure i cento anni!
Lui tiene gli 
occhi fissi sulla pista, sperando che 
il partner lo capisca; quel vivere è stato 
sempre il suo modello, spera ancora 
nel ballo.
Quella stabilità è
nell’aver fede, partecipa alle funzioni 
religiose settimanali; la sua pacatezza dà 
pace e fa gioire, sa sempre perdonare 
con amore.
            
 Poesia scritta il 19/02/2023 - 12:55
Poesia scritta il 19/02/2023 - 12:55| Voto: |  su 0 votanti | 
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