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Grondaia

È qualcosa di speciale
che tengono i tuoi occhi
che chiudi tra la fronte
e le forme di infinito
che ti inseguono la mente.
Chiuso stretto in gola
tieni...voce
che nel silenzio
porta spesso
la croce.
Stai sulla grondaia
come acqua assente
ma se ci fosse goccia
che tintinna in presenza
un suono lieve ricadrebbe
tra un violino e un tamburo
fino a soffocare
la notte greve
più buia.
A te la mia melodia
qualunque sia.


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Poesia scritta il 18/05/2023 - 07:16
Da Anna Cenni
Letta n.422 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Grazie anche per essere passato di qui Giuseppe!!

Anna Cenni 21/05/2023 - 22:57

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Cara Anna, Mi stava sfuggendo questa tua simpatica poesia. Sembra che tu stia ascoltando il canto di un qualche uccellino malinconico. La musica in un modo o nell’altro è sempre presente nelle tue poesie.

mare blu 21/05/2023 - 22:29

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Grazie infinite Dominik!!

Anna Cenni 19/05/2023 - 13:45

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La chiusa é meravigliosa, così sentita. Poesia splendida, complimenti!

Domenicandrea Minunni 19/05/2023 - 08:17

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Grazie tante carissima Anna, anche ciò, mi aiuta a non pensare troppo. Un grande abbraccio

MARIA ANGELA CAROSIA 18/05/2023 - 19:26

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Ma grazie, grazie di cuore, MariaAngela mi affascinano gli antropomorfismi!! Un abbraccio!

Anna Cenni 18/05/2023 - 18:35

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Gli occhi di una grondaia guarda la pioggia, guarda il tempo e sogna attraverso il cielo, verso l'infinito. Bellissima. Complimenti

MARIA ANGELA CAROSIA 18/05/2023 - 18:24

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Grazie infinite Romeo!

Anna Cenni 18/05/2023 - 14:04

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La tua melodia mi si è insinuata nel cuore...ciao Anna!!!!

romeo cantoni 18/05/2023 - 12:10

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E il cielo in una notte sentì una mancanza, ma la sterna volò all'alba sul mare calmo.
Grazie di cuore, un commento il tuo troppo bello grazie davvero!!

Anna Cenni 18/05/2023 - 10:25

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Se due poeti entrano in sintonia
una sterna fa la piega al cielo
come i petali eleganti d'un giaggiolo
che alza i suoi fiori non per
afferrarla, ma per farne inchiostro.
E della terra un foglio.
Con la solitudine dei suoi colori lui
sa che non potrà darle il profumo
dei gigli di mare tra le forme contorte
di tronchi portati e levigati dalle onde,
come una rondine che da sola non
fa primavera ma continua a provarci.
Lei dalle movenze leggere
della rondine riempie
di bisbigli la grondaia.
E il cielo come un fazzoletto
sui poeti quando divengon complici,
intanto volta pagina.


Splendida poesia


Mirko D. Mastro 18/05/2023 - 08:40

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