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...avrai perduto

Non abbassare la tapparella
quella luce, si quella, l’ho perduta…
se tu sapessi chi è con te
chiederesti tu da bere e pagheresti il conto
ad immergerti in quei soli
se tu sapessi, ma si, forse per un po’ lo sai


sai, giunsi a te per portare sulle mie spalle il tuo dolore
...mi scusi, chiedo il conto e scappo via
lasciasti ch’io pagassi e sto pagando gli ultimi spiccioli
so, anzi non so
sedie intorno a tavoli e penombra, tanti tavoli quadrati, poca luce
due sedute, tra le fessure di vecchie persiane abbattute dal pudore


o sfacciate, come uno sguardo che lascia il dolore
non il segno delle dita, lunghe e pulite
e ch’hanno accarezzato il sole
chissà se l’ulivo o il ciliegio quest’anno hanno germogliato…
so soltanto che mai feci cosa più giusta
perché mi avresti lasciato tutto lo scontrino


Sei triste, dici, ma la luce, quella che ho smarrita, ora è sui tuoi occhi


tutto quello che ho lasciato l’ho fatto per chi era perduto
non per gli altri, no
chi ti è venuto incontro
quanta sete ha dentro, rispettala, porgile da bere
è nel fango, quello di cui parlasti
impronte di grovigli setacciati della tua memoria



strade che riattraverserai, mai più le stesse


per poi perderti negli occhi bruni di un tramonto che avrai perduto ancora


 


perché sei triste, dici….


 



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Poesia scritta il 12/12/2024 - 15:13
Da laisa azzurra
Letta n.211 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Quando ci si dedica troppo ad una persona, poi, è come se tutto appartenesse anche a noi. Il buio cala, ma chi ha perso è chi non ha capito, o non vuole, che ha rovinato la vita non solo a se stesso. Molto profonda e vera, Laisa

MARIA ANGELA CAROSIA 15/12/2024 - 20:25

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Una poesia piena di storia, anzi di storie...ci scriverei un racconto, credo che diventerebbe molto interessante. Incipit e chiusa originali, interessanti...

Mino Colosio 15/12/2024 - 15:50

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