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Alla Posta

Ore 10:00
In un angusto ufficio postale di un piccolo comune della provincia di Messina, la coda viene bloccata da un anziano signore che ha dei problemi a ritirare la pensione a causa di una dimenticanza.
La gente sbuffa, c’è chi addirittura bestemmia sottovoce, per di più il caldo estivo peggiora solo le cose, considerando il condizionatore guasto.
All'improvviso, una signora, che agita un ventaglio, decide di cantargliene quattro al pensionato.
«Minchia, si rendi cuntu chi avi mezz'ura chi semu appressu a lei? Si ni annassi! (Minchia, si rende conto che è da mezz'ora che siamo appresso a lei? Se ne vada!)» gli ringhia inviperita.
«Non esiste proprio che rincaso per prendere il documento di identità, ritornare qui e rifare la fila» le risponde a tono.
«Come le ripeto, non è sufficiente il libretto. È la prassi!» interviene la spazientita addetta dell'unico sportello disponibile.
«Dai, su, mi conoscete da anni, non perdiamoci in formalità!» insiste l'utente, levandosi la coppola. 
«Signor Milone, adesso basta! Chiamo la vicedirettrice!» sbotta l'impiegata alzandosi di scatto dalla sedia per incamminarsi in direzione di una stanza sulla destra. 
«Ecco brava, chiami Margherita!»
La vicedirettrice, una donna di origine campana dall'aria scocciata, si piazza dinnanzi all'ottantenne.
Ne segue un breve e concitato botta e risposta, finché il pensionato percepisce che potrebbe spuntarla, giocando la carta dell’umorismo.
«Margherita, non faccia la Capricciosa e nemmeno la Diavola, lei lo sa che di Norma vengo qui tutte le Quattro Stagioni. Per favore, da buona Napoletana, si stenda, pardon, si distenda... i nervi.»
Scoppiano le risate tra gli astanti, persino la vicedirettrice si lascia travolgere da quelle frasi "farcite" di spiritosità.
«Per questa volta passi. Regina, puoi procedere, ti autorizzo io» dice rivolgendosi alla collega dallo sguardo serioso da signorina Rottermaier.
«Regina? Per caso di cognome fa Cameo?» scherza compiaciuto il cliente camurriusu.
L’impiegata, senza proferire parola, elargisce con freddezza varie banconote al Mel Brooks della situazione che le ripone nel portafoglio. Dopodiché saluta e con un'espressione soddisfatta, si avvia per uscire attraversando la porta blindata antisfondamento. 
«Simpatico quel tipo, la sapeva davvero lunga!» afferma sorridendo uno dei presenti.
«Simpatico un corno! Che pizza che era!» esclama Regina acida.
In un batter d'occhio, la coda di quel "forno" di ufficio postale, finalmente riprende a scorrere. 



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Racconto scritto il 02/11/2016 - 14:30
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.1260 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Ciao Mary, sei andata a ritroso, mooooolto a ritroso dal momento che il testo è datato 2016. Sappi che sta rispolverata m'ha fatto molto piacere. Una precisazione: la donna non era una segreteria ma bensì un'impiegata/postina allo sportello. Comunque, la pizza "Buongustaio" mi incuriosisce, casomai mi fai pervenire gli ingredienti oppure potresti scrivere un racconto. Se lo infarcisci di dettagli e ti viene "maxi" lo "tagli" in quattro parti  
Grazie per il commento.

Giuseppe Scilipoti 14/03/2022 - 20:26

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Mi vedo proprio una quattro stagioni Vs diavola al confronto ah tra le due la più testarda è la capricciosa
Da me esiste la pizza buongustaio..offrirei sia alla fila che alla segretaria un pezzo di umorismo e perché no anche di pizza
Potresti fare la pubblicità ti vedo sai , l' umorismo è dentro te, bravo

Mary L 14/03/2022 - 16:38

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Scusa, volevo scrivere all'inizio "Buongiorno Santa..." ahahahaha, sonnacchio a parte già a prima mattina, mi ispira una bella pizza Margherita peraltro la mia preferita in assoluto.
Al prossimo racconto postale oppure... "pastale" (chissà, magari la prossima volta qualcuno metterà in causa la pasta anziché la pizza )

Giuseppe Scilipoti 29/12/2018 - 06:50

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Buongiorno Margherita, direi, anzi, ammetto proprio che le Poste non possono che ispirare anche in narrativo migliaia di storie, tra l'altro la madre della mia fidanzata lavora in uno sportello di un ufficio postale ed in base agli episodi pervenuti potrei trarne altri componimenti.
Ovviamente questo episodio è romanzato in base ad una mattinata in cui simpatico vecchietto si è cimentato a fare... un giro pizza. Ahahahaaa!!!

Giuseppe Scilipoti 29/12/2018 - 06:47

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Negli uffici pubblici è frequente che da una situazione pesante e tesa si sfoci in qualcosa che alla fine rende tutto comico e simpatico. La tua bravura sta proprio nel cogliere queste situazioni quotidiane rendendole simpatiche, apparentemente semplici ma che alla fine insegnano sempre qualcosa di positivo. Bravo poi.

santa scardino 29/12/2018 - 00:57

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Grazie a tutti. Per quanto possa sembrare strano, la simpatica frase dell'anziano signore ovvero sulla richiesta della pensione e sul doppio senso delle pizze è accaduto veramente. Non vi dico le risate da parte di tutti. Cara Flavia, la Margherita è la mia preferita...intendo come pizza. Quando mangio fuori prendo sempre quello. Una volta ero andato in una pizzeria assieme alla mia ragazza in cui c'era un menù con 100 pizze (CENTO e non sto scherzando). Indovina quale mi sono preso?

Giuseppe Scilipoti 05/11/2016 - 11:42

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Racconto grazioso, si percepisce bene la sensazione del caldo opprimente dell'estate che alimenta l'impazienza delle persone, poco propense alle attese!

Patrizia Bortolini 03/11/2016 - 22:23

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ti aspetto per la pizza. Bello e divertente mi è piaciuto e mi hai fatto venire fame. Mi devi una Margherita. Ciao un abbraccio

Flavia Spadiliero 02/11/2016 - 22:20

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l'ho letta e mi sono divertito ,di sicuro non è una pizza,bravo,saluti

andrea sergi 02/11/2016 - 18:00

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