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Estati su\' di uno scoglio

Fermo la, su quel masso roccioso dove ora l'una ora l'altra sbattevano lievi onde con quel profumo di mare,di forza...
Nessuno era mai riuscito a penetrare fino in fondo al suo cuore eppure non era un uomo malvagio neppure asociale e ne altro, era semplicemente stufo e stanco...tanto stanco.
Nessuno si sorprendeva più a vederlo fra gli scogli, lui cieco fin dalla nascita da bambino fece in modo di imparare a memoria il tratto di strada e singole rocce che dalla spiaggia potevano condurlo fin là e dopo anni e anni, estati dopo estati riuscì nel suo intento, portandolo verso quel che per lui sembrava un altro mondo e ci poteva passare le ore senza annoiarsi.
Li immobile, senza sapere cosa provasse in quei momenti. Le false speranze di un eventuale guarigione per il recupero della vista dopo quattro anni lo distruggevano da dentro, era arrivato al limite decidendo cosi di prender tutte le speranze e gettarle in quel mare che quel giorno sembrava diventare sempre più irrequieto quando giunto al tempo del tramonto si ricordo di una tipica frase che gli diceva suo nonno quando era bambino e lo vedeva triste " guarda sempre verso il calore del sole quando sei triste, vedrai ti riscaldera'"e cosi fece:
voltò il viso rassegnato verso il calore del sole, lo sentiva arrivare, più forte più fastidioso delle altre volte tanto che pur ad occhi chiusi li sentiva quasi bruciare che gli venne di aprirli.
Lo accecava, il sole lo accecava e riusciva a vederlo: vide tutto di punto in bianco: il sole, gli scogli, il mare impetuoso che ormai sbatteva contro le rocce....e rimase la, sempre immobile a guardare in silebzio verso l' orizzonte



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Racconto scritto il 17/08/2017 - 19:17
Da Cristina Del perugia
Letta n.1265 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Grazie,gentilissima

Cristina Del perugia 19/08/2017 - 08:43

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Emozionante, bello...

margherita pisano 18/08/2017 - 22:58

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