C’è tanto odio lì fuori..c’è vendetta, confusione, vite spezzate,
dignità affogata e tanto, troppo
nocivo egoismo.
C’è il giudizio della gente che arriva prima delle tue debolezze. Nemmeno fanno in tempo a guardarti negli occhi, che già ti hanno colpito al cuore.
Fa paura l’umanità,
ne prendo atto ogni giorno.
Catapultata in un incubo, da ormai due anni a questa parte, non riesco a trovare l’uscita.
Eppure ci era stato promesso altro…che sarebbe andato tutto bene, che ne saremmo usciti più forti, che avremmo apprezzato di più un abbraccio e che dopotutto l’amore ci avrebbe salvato.
Di tutte queste promesse non ne ho riscontrata mezza.
Sarà l’incapacità dell’uomo ad essere coerente, sarà l’inevitabile sua brutalità, ma io non vedo più speranza.
La vedo che ne rimane un po’ negli occhi di un bambino, ma poi penso al suo futuro, semmai ne avrà uno e…cosa gli avremo insegnato?
a fare la guerra, a vivere nel caos, a credere che un abbraccio sia pericoloso, e che la distanza ti salva.
Questo bambino diventerà grande un giorno e porterà con sé le sue convinzioni, convinzioni malate che una società coperta di mascherine gli avrà saputo insegnare.
Che gran successo!
La terra intanto non resta a guardare, si ribella a questo sporco e irrispettoso ospite, che non ha saputo nemmeno un giorno apprezzarla, amarla e rispettarla.
Ha calpestato per tanto, troppo tempo la sua dignità, è rimasto sordo ai suoi dolori, non ha ricucito le ferite in tempo, e ora fallito nel suo dovere, la guarda preoccupato e addirittura stupìto… mentre la terra, sotto i suoi piedi, muore BRUCIATA.
Noi restiamo a guardare, già..RESTIAMO A GUARDARE.
A noi sta bene così, o forse no, ma a chi importa… in fondo l’uomo è sfacciato e strafottente, ama vivere nel pericolo e nella discordia, e avverte la minaccia, il rischio solo quando si trova sul baratro, quando ormai non gli resta che avanzare nello strapiombo della sua coscienza.
dignità affogata e tanto, troppo
nocivo egoismo.
C’è il giudizio della gente che arriva prima delle tue debolezze. Nemmeno fanno in tempo a guardarti negli occhi, che già ti hanno colpito al cuore.
Fa paura l’umanità,
ne prendo atto ogni giorno.
Catapultata in un incubo, da ormai due anni a questa parte, non riesco a trovare l’uscita.
Eppure ci era stato promesso altro…che sarebbe andato tutto bene, che ne saremmo usciti più forti, che avremmo apprezzato di più un abbraccio e che dopotutto l’amore ci avrebbe salvato.
Di tutte queste promesse non ne ho riscontrata mezza.
Sarà l’incapacità dell’uomo ad essere coerente, sarà l’inevitabile sua brutalità, ma io non vedo più speranza.
La vedo che ne rimane un po’ negli occhi di un bambino, ma poi penso al suo futuro, semmai ne avrà uno e…cosa gli avremo insegnato?
a fare la guerra, a vivere nel caos, a credere che un abbraccio sia pericoloso, e che la distanza ti salva.
Questo bambino diventerà grande un giorno e porterà con sé le sue convinzioni, convinzioni malate che una società coperta di mascherine gli avrà saputo insegnare.
Che gran successo!
La terra intanto non resta a guardare, si ribella a questo sporco e irrispettoso ospite, che non ha saputo nemmeno un giorno apprezzarla, amarla e rispettarla.
Ha calpestato per tanto, troppo tempo la sua dignità, è rimasto sordo ai suoi dolori, non ha ricucito le ferite in tempo, e ora fallito nel suo dovere, la guarda preoccupato e addirittura stupìto… mentre la terra, sotto i suoi piedi, muore BRUCIATA.
Noi restiamo a guardare, già..RESTIAMO A GUARDARE.
A noi sta bene così, o forse no, ma a chi importa… in fondo l’uomo è sfacciato e strafottente, ama vivere nel pericolo e nella discordia, e avverte la minaccia, il rischio solo quando si trova sul baratro, quando ormai non gli resta che avanzare nello strapiombo della sua coscienza.

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