Dicono che la scuola sia un luogo dove i bambini, i ragazzini, crescono acculturati e imparano molte cose. Io, invece, mi chiedo: esiste ancora la scuola? Perché a me sembra che quelle strutture siano diventate un luogo dove i ragazzini vanno solo per divertirsi a diventare piccoli criminali. Sono pochi coloro che entrano lì dentro con la voglia di diventare qualcuno, come il ragazzino che si è tolto la vita.
E quella professoressa che gridava “Rissa! Rissa!” mentre lo picchiavano? Era lì solo per scaldare la cattedra e prendersi lo stipendio facile a fine mese? Non mi stupirei se la stessa professoressa avesse anche fantasie su qualche giovane alunno… A questo punto mi viene da pensare di tutto, e che in queste strutture, che chiamate ancora scuole, professori e alunni vadano solo perché ormai comandano loro, dentro e fuori.
Due sono i motivi dei loro comportamenti: il primo è che probabilmente non hanno paura delle nostre leggi, quindi si sentono liberi di far emergere l'anima criminale e violenta della loro stupida natura. Il secondo è che, probabilmente, il loro cervello non è abbastanza sviluppato empaticamente, e quindi risultano pericolosi per la società.
Il punto è proprio questo: permettere che esseri umani pericolosi per la società camminino e frequentino gli stessi luoghi delle persone intelligenti e buone è una cosa sbagliata.
Isolarli è la scelta migliore, sottoponendoli a un sistema di rieducazione mentale, per fare in modo che non possano più nuocere a nessuno.
Questo potrebbe mettere paura…

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