UNA LETTERA
Le istruzioni sono:
Scrivi una lettera a qualcuno o a qualcosa vero o immaginario.
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Pane tostato, per colazione
Caro Diabolik,
sono libera.
Stamattina mi sono svegliata e questo ho sentito. Da due mesi già, lo ero di fatto. Fuori dalla prigione perché si è stabilito, che da te, ero stata soggiogata, resa schiava.
Tu, in effetti, sempre vestito di nero, un po' di timore lo facevi, diciamolo pure, senza contare la collezione di coltelli che tenevi tra i calzini, nel cassetto.
Dalla libertà fisica sono passata a quella mentale, ed eccomi qui, a scriverti.
Ma dico, quando ti hanno arrestato, avresti potuto far scivolare nella pianta vicino alla porta d'ingresso, almeno un diamante, il più piccolo dai...Oppure lasciarne uno nella scatola dei biscotti, tra le scarpe invernali?! Mi sarebbe bastato ed ora non sarei costretta a lavorare in un'impresa di pulizie gestita da una cooperativa, con un contratto di lavoro che...lasciamo perdere!
Ma tu, chissà dove hai nascosto i nostri diamanti? E pensare che avremmo potuto mollare tutto dopo la prima rapina, ma c'era l'antagonismo tra te e l'ispettore Ginko!
Come due cervi, avete fatto a cornate per il ruolo dominante, dimenticando che i cervi lo fanno per la sopravvivenza personale e quella della specie, concetto troppo alto, relegato oramai solo alla natura.
A proposito, appena uscita dalla prigione, Ginko mi ha cercata e mi ha chiesto un appuntamento.
“Perché no?” ho pensato, una cena si può fare.
Ha suonato, l'ho fatto salire nel monolocale arredato dove vivo, ho aperto, quasi felice di conoscere un uomo, nuovo, diverso
“Cercavo Eva...” ha detto quando ho aperto
“Perché, io chi sono?!”
“Ma Eva, ha una tuta nera, aderente, i capelli tirati, e gli occhi tesi alle tempie...”
“Sono Eva caro ispettore. Camicia a fiori, jeans chiari e capelli sciolti. Prova tu a portare i capelli tirati così forte da tendere gli occhi...e una tuta nera aderente quando fuori sono 35 gradi o in inverno a -2?!”
“Ah non avevo pensato...”
“Non mi meraviglia sai...”
“Potresti metterti la tuta...per me, e, tirarti i capelli, solo una volta?!”
“Eh già, e tu potresti fare un passo indietro così chiudo la porta?!”
Vedi Diabolik, dovevo immaginare che uno che vive in antagonismo con te, alla fine ti assomigliava. Rischiavo di passare da uno che dormiva, accanto a me, con la tuta nera, ad uno che non si toglieva mai abito nero e cravatta...
Ah, dimenticavo, Ginko scendendo le scale, ha imprecato sai, con quella scala di aggettivi che da sempre si associano ad Eva, forse sarebbe l'ora di cancellare quel credere che il peccato appartenga alla prima donna e, alle successive!
Io sto bene, mi godo la mia libertà, nella speranza di migliorare il lavoro ( utopia alla mia età in questo strano paese), al mercatino compro abiti a fiori, borse colorate, esco con un'amica e la notte prima di addormentarmi sono serena.
Non ti nascondo che spero, anzi so che mi innamorerò di nuovo. Sarà un uomo che con una carezza, sposterà i capelli dalla fronte, facendoli girare dietro l'orecchio potrà vedere i miei occhi, così come sono e la mattina, svegliandomi accanto a lui, le sue braccia mi stringeranno e... i coltelli saranno quelli per affettare il pane, tostato, della nostra prima colazione.
sono libera.
Stamattina mi sono svegliata e questo ho sentito. Da due mesi già, lo ero di fatto. Fuori dalla prigione perché si è stabilito, che da te, ero stata soggiogata, resa schiava.
Tu, in effetti, sempre vestito di nero, un po' di timore lo facevi, diciamolo pure, senza contare la collezione di coltelli che tenevi tra i calzini, nel cassetto.
Dalla libertà fisica sono passata a quella mentale, ed eccomi qui, a scriverti.
Ma dico, quando ti hanno arrestato, avresti potuto far scivolare nella pianta vicino alla porta d'ingresso, almeno un diamante, il più piccolo dai...Oppure lasciarne uno nella scatola dei biscotti, tra le scarpe invernali?! Mi sarebbe bastato ed ora non sarei costretta a lavorare in un'impresa di pulizie gestita da una cooperativa, con un contratto di lavoro che...lasciamo perdere!
Ma tu, chissà dove hai nascosto i nostri diamanti? E pensare che avremmo potuto mollare tutto dopo la prima rapina, ma c'era l'antagonismo tra te e l'ispettore Ginko!
Come due cervi, avete fatto a cornate per il ruolo dominante, dimenticando che i cervi lo fanno per la sopravvivenza personale e quella della specie, concetto troppo alto, relegato oramai solo alla natura.
A proposito, appena uscita dalla prigione, Ginko mi ha cercata e mi ha chiesto un appuntamento.
“Perché no?” ho pensato, una cena si può fare.
Ha suonato, l'ho fatto salire nel monolocale arredato dove vivo, ho aperto, quasi felice di conoscere un uomo, nuovo, diverso
“Cercavo Eva...” ha detto quando ho aperto
“Perché, io chi sono?!”
“Ma Eva, ha una tuta nera, aderente, i capelli tirati, e gli occhi tesi alle tempie...”
“Sono Eva caro ispettore. Camicia a fiori, jeans chiari e capelli sciolti. Prova tu a portare i capelli tirati così forte da tendere gli occhi...e una tuta nera aderente quando fuori sono 35 gradi o in inverno a -2?!”
“Ah non avevo pensato...”
“Non mi meraviglia sai...”
“Potresti metterti la tuta...per me, e, tirarti i capelli, solo una volta?!”
“Eh già, e tu potresti fare un passo indietro così chiudo la porta?!”
Vedi Diabolik, dovevo immaginare che uno che vive in antagonismo con te, alla fine ti assomigliava. Rischiavo di passare da uno che dormiva, accanto a me, con la tuta nera, ad uno che non si toglieva mai abito nero e cravatta...
Ah, dimenticavo, Ginko scendendo le scale, ha imprecato sai, con quella scala di aggettivi che da sempre si associano ad Eva, forse sarebbe l'ora di cancellare quel credere che il peccato appartenga alla prima donna e, alle successive!
Io sto bene, mi godo la mia libertà, nella speranza di migliorare il lavoro ( utopia alla mia età in questo strano paese), al mercatino compro abiti a fiori, borse colorate, esco con un'amica e la notte prima di addormentarmi sono serena.
Non ti nascondo che spero, anzi so che mi innamorerò di nuovo. Sarà un uomo che con una carezza, sposterà i capelli dalla fronte, facendoli girare dietro l'orecchio potrà vedere i miei occhi, così come sono e la mattina, svegliandomi accanto a lui, le sue braccia mi stringeranno e... i coltelli saranno quelli per affettare il pane, tostato, della nostra prima colazione.
Non più tua
Eva Kant
P.S.
Sai qual è la cosa che più mi ha offeso di te?!
Quando ti mettevi le maschere e ti fingevi un altro uomo, per vedere se ci stavo o no...!

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Commenti
Parere rispettabile Antonio che ti invito ad esprimere sul tuo spazio, visto che qui lo hai già fatto ampiamente...niente di nuovo quindi









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Resto del parere che ogni tanto qualche commento negativo serva a fare crescere. Con i commenti sempre positivi magari falsati dalla piaggeria si rischia di restare arenati in una qualità stantia.


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è necessario talvolta bonificare quelle opere in cui qualcuno va sopra le righe. Non è una scure ma un contributo alla serenità.


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La scure è piombata su di noi. La gloria agli Autori!


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Io che forse non sono poeta, nè tanto meno scrittore, ho trovato questo racconto GRANDIOSO


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Resto fermo del parere che potevi fare di più.e non lo trovo affatto convincente.


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...ho dimenticato il riferimento finale ai coltelli, ma questo, fa troppo male e non voglio approfondirlo...


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GRAZIE dell'attenzione...
vorrei chiarire sulla mancanza di contenuto, che, se non è arrivato al lettore significa che non sono stata brava ad esprimerlo e quindi cerco di spiegarmi meglio.
Immagino Eva, che un giorno si guarda allo specchio e si scopre una ruga, un filo di pancia e, si piace, si piace come mai si era piaciuta. Si riprende la sua libertà, si libera dai canoni imposti da "influencer", accetta un lavoro sottopagato e sfruttato e comprende che non necessariamente dovrà avere un uomo, tranne uno che saprà amarla così com'è.
Ecco, restando nell'ambito dei fumetti o cartoons, penso a Jessica Rabbit che diceva "Così mi disegnano, ma non sono così..."...tema attuale, secondo il mio modesto parere...tutto ovviamente in chiave ironica ma non per questo, senza significato.
Di nuovo grazie

vorrei chiarire sulla mancanza di contenuto, che, se non è arrivato al lettore significa che non sono stata brava ad esprimerlo e quindi cerco di spiegarmi meglio.
Immagino Eva, che un giorno si guarda allo specchio e si scopre una ruga, un filo di pancia e, si piace, si piace come mai si era piaciuta. Si riprende la sua libertà, si libera dai canoni imposti da "influencer", accetta un lavoro sottopagato e sfruttato e comprende che non necessariamente dovrà avere un uomo, tranne uno che saprà amarla così com'è.
Ecco, restando nell'ambito dei fumetti o cartoons, penso a Jessica Rabbit che diceva "Così mi disegnano, ma non sono così..."...tema attuale, secondo il mio modesto parere...tutto ovviamente in chiave ironica ma non per questo, senza significato.
Di nuovo grazie





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È un bel racconto creativo, dal tema originale, confezionato con una giusta dose di ironia che lo rende divertente, ma anche accattivante...
Piaciuto molto anche il finale ironico...ma non troppo.
Brava, cara amica

Piaciuto molto anche il finale ironico...ma non troppo.
Brava, cara amica




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Adriano ognuno esprime solo il suo parere.Per me è cosi.


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a me questo scritto è piaciuto molto perché originale e corrispondente ai canoni della scrittura creativa in cui uno degli obiettivi è anche quello di sorprendere il lettore. È legittimo esprimere il proprio parere ma non condivido il pensiero di chi ha fatto notare la scarsità di contenuti. Dipende dal tema della scrittura e dalle scelte dell'autore e in questo caso Grazia ha puntato ad umanizzare un personaggio irraggiungibile della fumettistica e ci è riuscita..cosa si voleva di più? Molto brava, Grazia.


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Ernesto
Per me è sufficiente esserle amica
Nessuna gara, nessuna competizione. Grazia sa di essere brava e quanto la apprezziamo.
A me il racconto è piaciuto tanto, anche per l'originalità e per tt quello che nn si legge, ma si apprende. è legittimo, però,
che ognuno la pensi diversamente
Buongiorno a tutti
Per me è sufficiente esserle amica
Nessuna gara, nessuna competizione. Grazia sa di essere brava e quanto la apprezziamo.
A me il racconto è piaciuto tanto, anche per l'originalità e per tt quello che nn si legge, ma si apprende. è legittimo, però,
che ognuno la pensi diversamente
Buongiorno a tutti


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Neanch'io ho letto Diabolik ma apprezzo il racconto xché ha una nota femminista che mi piace. E poi non volevo non commentarlo, siccome tu sei sempre gentilissima con tutti meriti comunque, sempre il mio applauso. Notte 



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Cara laisa , credo che la nostra comune amica stia diventando irraggiungibile. Almeno per me, credo che tra poco, dovrò chiudere bottega. Provaci tu ad inseguirla. Io non posso fare altro che togliermi il cappello!


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Da un'autrice come la Giuliani sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più impegnativo.D'accordo che é una lettera ma la lettura travisa un impegno non proprio ottimale.


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Confesso di non aver mai letto Diabolik, anche se conosco i personaggi di fama. Tuttavia ho trovato la lettera sì originale ma povera di contenuti.


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...quindi ormai è ufficiale?
Hai deciso di farci riflettere, sorridendo.
l'ispettore che scende le scale imprecando alla prima Eva è una trovata ...ehm...diabolika
Sei fantastica, Grazia, mi ripeto. Qualsiasi cosa sfiori, diventa oro
Ciao "amica geniale"
Hai deciso di farci riflettere, sorridendo.
l'ispettore che scende le scale imprecando alla prima Eva è una trovata ...ehm...diabolika


Sei fantastica, Grazia, mi ripeto. Qualsiasi cosa sfiori, diventa oro

Ciao "amica geniale"



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Che bella lettera! Però no, non posso pensare che questa memorabile coppia sia finita così... 



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Bellissimo racconto...io che li leggevo sempre . la collezione di un mio zio, da ragazzina..lo trovo simpatico e particolare..un brava ad Eva..e a te sei stata eccellente.


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