Lascia il pianto sulle vette e colma il sorriso alla riva
Il mare era calmo come acqua di stagno, nessun rumore infastidiva il silenzio.
Da lontano scorgevo il faro che proiettava il suo fascio luminoso a tratti sulla mia ombra. Mi camminava a fianco senza perdermi di vista, così sono le ombre.
A volte ho corso per lasciarla indietro, ma come si suol dire è compito arduo, non si riesce, sta sempre lì, ad un passo da me.
Sorrido e penso al mistero che avvolge il mio quesito, assurdo e inconcepibile, ma, a volte mi prende quella sensazione strana di dipanare matasse, perciò mi addentro in percorsi bui e senza uscita. Mi piace giocare con la mente, mente i pensieri si accavallano beati. Si muovono i miei passi sulla candida sabbia, lasciano orme non definite, che la risacca inghiotte in un attimo, giusto il tempo di un respiro.
Il tempo delle donne, il tempo al femminile è trascorso dietro la forza materiale degli uomini. Quel tocco delicato, sinuoso, che si scorgeva da lontano ha lasciato il passo ad un'armatura pesante, risuona su per la valle come una condanna a morte.
Spaventa il senso del sapere e ci si lascia condurre da questa forza materiale.
Non sarà così per sempre, ma ora tutto questo non si può sapere.
Ci sono lacrime che lambiscono volti e rive, si perde il tempo dietro il dolore che avvolge internamente il vuoto.
L'anima delicata, come una rosa all'alba, sfiorata dalla rugiada, si nasconde dentro l'armatura di cristallo. Resta integra allo sguardo, tornerà al suo massimo splendore dopo molte Lune, quando il tempo avrà lenito le ferite che ora bruciano più del fuoco.
" Il fuoco arde sulla pira, avvolge vesti e corpi in un'unica misura, avviluppa e crepita forte, sovrasta il rumore del pianto che lambisce il cielo, che nel chiarore delle fiamme sta' ad ascoltare il dolore muto del mondo.
Donne nude, spogliate nel profondo, ardono senza colpa, nel destino amaro che ha abbassato lo sguardo per primeggiare
un'era nefasta e sgomenta.
In ogni luogo non si nasconde il messaggio di ieri, per stare insieme in un tempo diverso che ha bruciato la magia della Dea.
Ma in tanti non sapevano che Lei più forte dell'armatura, sarebbe risorta dalle ceneri per salvare il mondo dalle fiamme dell'inferno, cancellando terrore e oppressione nel profondo.
Il risveglio è appena iniziato e si porterà bagliori intensi di consapevolezza interiore, per tessere con mani delicate e suadenti altre forme.
Il sorriso asciuga lacrime di rugiada su quella Rosa vellutata, nata all'alba.
Non tutto è come vogliamo che sia, ma è il principio di una nuova vita.
L'attimo
In punta di piedi
su cristalli volteggi,
ora angelo di un paradiso
che nessuno potrà mai vedere.
Come posso volare
tra un sorriso e una lacrima?
Osservo nel mio incanto
cristalli che mai si romperanno
...sono l’attimo!
L’attimo che non posso fermare,
osservo tutto questo
che poi svanisce,
penso che mai avesse fine
...il mio sognare.
Come la Dea che volteggia,
come la donna che sei
dentro l'anima,
di una ballerina tra cristalli
senza più paura di farsi male.
Non ci sono lacrime, solo attimi!
Margherita P.@

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Meraviglioso racconto tesoro tvb ti abbraccio




Superbo il testo, sublimi i versi...
Il mio sincero e sentito plauso...

















Cari saluti. Buona domenica!


Un grande grazie anche da parte mia Margherita per aver scritto e pubblicato nonché donato a noi questo meraviglioso testo.







