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Il vedovo

Il vedovo.
Non succede spesso che mia moglie ed io si vada a teatro. L’occasione ci è stata data da una sua collega che adora Cristicchi e saputo che al Teatro Carcano si rappresentava una sua opera, “Magazzino 18”, di cui era unico protagonista, ha tanto insistito che alla fine ci siamo lasciati convincere.
Abbiamo preso la metro verso le 20; il traffico dei pendolari era quasi del tutto scemato, ci siamo infilati nell’ultima carrozza che di solito è anche la meno affollata. Con noi infatti solo altre due persone: una giovane ragazzina, nera, con due occhi… che vi lascio immaginare, una cuffia di lana che lasciava spuntare un ciuffo nero spruzzato di azzurro, con tanto di cuffie, che stava beatamente ascoltando qualche pezzo dei suoi preferiti accompagnandolo con l’andamento del capo, poi, un po’ scostato, c’era “lui”. Si “lui” “il vedovo” questo era infatti il suo nome, o meglio, il suo nomignolo che le era stato affibbiato dalle sue dipendenti e tra queste mia moglie e l’amica. Il vedovo aveva perso la moglie in un tragico incidente d’auto dal quale egli era uscito solo con trascurabili ferite. Dalle indagini risultò che era “pulito”, niente alcol tanto meno droga, aveva commesso una grave imprudenza, non dando la precedenza; l’altra auto era piombata sul lato passeggero e gli effetti erano stati funesti. Ciò che la cronaca non riportava era che stavano uscendo a cena.Sua moglie, già bella di suo, era davvero bellissima e gli aveva annunciato l’arrivo del loro primo figlio; lui si era rivolto verso di lei, le aveva cinto le spalle e la stava baciando.
“Il vedovo” era anche, come dicevo, il loro principale. Unico titolare di una azienda con circa venti dipendenti, che, se si esclude un uomo di fatica, era composta da sole donne. L’attività consisteva in realizzazioni di maglieria per conto di una famosa griffe internazionale. Era un capo inflessibile, nessuna confidenza alle sue dipendenti, dava del “lei” a tutte quante; quando entrava in reparto, anche le macchine si facevano silenziose. Aveva imposto un clima ferreo, riducendo la pausa caffè ad una sola e della durata massima di 5 minuti….e controllava…. In una occasione in particolare aveva dimostrato la sua durezza ed insensibilità, quando non aveva rinnovato il contratto a tempo determinato ad una ragazza che era rimasta in attesa di un bimbo. A nulla erano valse le richieste di tutte le colleghe. Era stato inflessibile.
Torniamo in carrozza…. Dopo due fermate sale un gruppo di ragazzi tutti messi bene, allegri e chiassosi Ridono scherzano, si spintonano forse anche perché tra loro ci sono alcune ragazzine. L’attenzione di uno di loro è attratta dalla tipa che sta ascoltando musica. Le si avvicina, ancora di più, la osserva e poi rivolgendosi agli amici
“ Ehi raga, guardate un po’ chi c’è qui ? Eppure non siamo nella giungla, non vedo Jane e neppure Tarzan eppure.... guardate, c’è Cita !!!”
Gli si mette davanti e comincia a fare i gesti di uno scimmione.
Uno degli amici interviene “Dai Lucio,smettila,lascia stare”.
“Ecco è arrivato Robin Hood il difensore dei deboli ! “
Poi rivolgendosi al resto del gruppo “Ma guardate sta tremando dalla fifa, poverina, questa tenera creatura, non dovrebbe andare in giro sola soletta. Ehi, ma le scimmie piangono ? Incredibile, anche l’acqua che scende è ne….”
Non riesce a finire la frase. “Il vedovo si è alzato e gli si mette di fronte “Adesso lo scherzo è finito”
“Eccone un altro, che cavolo vuoi tu vecchio babbone ?, fatti i cazzi tuoi!”
“Questi sono fatti anche miei “
La metro si ferma. Una delle ragazzine: “Ehi, siamo arrivati, si scende”
“Il vedovo” si avvicina alla ragazzina che trattiene a stento i singhiozzi, estrae dalla tasca un fazzoletto, glielo porge, gli si siede accanto e con un braccio le cinge la spalla.



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Opera scritta il 18/01/2015 - 13:00
Da Roberto Colombo
Letta n.1201 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Complimenti per la vittoria Roberto, te lo sei meritato!

Paola Collura 05/02/2015 - 11:32

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Ringrazio la redazione per la segnalazione, coloro che mi hanno letto e voi che mi avete commentato con parole di sprone e di stima. Roberto.

Roberto Colombo 05/02/2015 - 11:28

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Un racconto che purtroppo è una realtà dei nostri giorni,bulli se ne vedono fin troppi.Persone sensibili e ferme nel portare soccorso un pò meno, e Dio da quante ce ne vorrebbero. Bravo Roberto,bel racconto.COMPLIMEMTI

Claretta Frau 04/02/2015 - 23:30

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Mi è piaciuto molto...l'ho letto solo ora perché in quei giorni ero via di casa per lavoro, ero all'estero e non avevo il computer.
Bel racconto perché è valido nei due sensi: forma e contenuto. Bello il finale, anche molto dolce. Chissà, forse meritavi di più, non lo so...se l'avessi letto prima ti avrei dato eccellente, comunque complimenti per il podio...Ciao.

. Focus 03/02/2015 - 19:45

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COMPLIMENTI per il riconoscimento,bravissimo

genoveffa 2 frau 03/02/2015 - 19:37

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Complimenti vivissimi per il riconoscimento del tuo racconto

giancarlo gravili 03/02/2015 - 19:30

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Ti ho riletto con piacere, Roberto! Complimenti per il podio, proprio un bel racconto, Buona serata,

Chiara B. 03/02/2015 - 17:42

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Attuale e riflessivo questo tuo racconto, Roberto. Mi trovo d'accordo con Salvatore per quanto riguarda il calcio al ragazzo...però capisco anche la durezza del Vedovo nei suoi comportamenti, quasi volesse espiare la sua colpevolezza per aver causato la morte di sua moglie e del loro bimbo...molto bello e ben descritto, bravo! Buona serata,

Chiara B. 27/01/2015 - 18:12

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Hai fatto bene, Roberto, a sottolineare quel particolare...mi era sfuggito. Anche se fa notevole impressione pensare che, proprio per questo, si possa infierire su chi un figlio attende. E sinceramente non so se davvero una persona così avrebbe poi avuto il comportamento sensibile di questo tuo personaggio...Ma l'animo umano riserva continuamente tali sorprese!!

Vera Lezzi 19/01/2015 - 01:47

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Vorrei innanzi tutto ringraziare coloro che hanno letto il racconto ed in particolare chi lo ha commentato. Voglio precisare che è questa la mia seconda esperienza come scrittore di racconti; che il racconto è frutto della fantasia e che ho cercato di seguire al meglio le istruzioni dell'incipit. L'episodio del licenziamento fa intendere che il vedovo era ancora suggestionato dalla sua storia personale, la moglie aveva perso oltre che la propria vita anche il bimbo, a causa sua. Con la sua decisione voleva togliere qualcosa ad una donna più "fortunata" di sua moglie e di lui stesso. Questo per dare ancor maggior risalto al suo comportamento sulla metro. Il vedovo stava CAMBIANDO....

Roberto Colombo 18/01/2015 - 23:39

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Perdonate se scrivo sempre molto, ma, ripensando ad un particolare, non riesco proprio, nonostante il convinto mio applauso al comportamento del Vedovo, a non sottolineare però una, per me, inaccettabile contraddizione: il licenziamento di una Donna, causa la sua maternità in corso! E nonostante il comportamento delle colleghe che fa anche supporre condizioni economiche non facili da sostenere...

Vera Lezzi 18/01/2015 - 22:50

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Molto bello ed essenziale, Roberto. E confesso: a me è piaciuta anche la reazione del Vedovo. C'è tutto nel suo atteggiamento, anche senza ricorrere alle mani nei confronti di quell'incivile. Perché spesso, con gl'incivili, uno le mani se le sporca inutilmente. A volte dice molto di più uno sguardo di profondo disprezzo!
BRAVO! Vera

Vera Lezzi 18/01/2015 - 22:40

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Salvatore L., mi sei sembrato Papa Francesco quando parlava di una bel cazzotto!!...C'è stato chi si è scandalizzato, a parer mio scioccamente, dato che i sentimenti vanno colti sempre più delle parole. Anche se, dato quello che è successo a Parigi, è anche logico che occorra, in questo momento, chiarezza: i giusti risentimenti, possono senz'altro, a volte, esigere qualche eccesso di reazione, ma la violenza è un'altra cosa!
Scusa, Salvatore, se, commentando Te, mi sono messa spontaneamente a parlare di tutt'altro, ma è che ti ho visto, per temperamento e spontaneità, simpaticamente vicino al nostro umanissimo Papa Francesco!-
Buona notte! Vera

Vera Lezzi 18/01/2015 - 22:29

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Ragazzi impertinenti che avrebbero meritato sonori ceffoni,bel racconto che denuncia una realtà che si vive spesso ,complimenti ,un argomento serio,piaciuto

genoveffa 2 frau 18/01/2015 - 19:07

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Complimenti per il tuo bellissimo racconto!
Da questi gesti dobbiamo imparare a non giudicare, perché in ogni uomo abita il bene ed il male.
Dobbiamo solo sperare che il bene vinca sul male!
Eccellente Roberto!
Ciao Elisa

elisa longhi 18/01/2015 - 19:05

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Mi trovo d'accordo con Linguanti. Certi ragazzi, se le vanno a cercare le botte!
Complimenti per il racconto, piaciuto molto!

Paola Collura 18/01/2015 - 17:57

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Veramente un bel racconto, scritto in toni pacati ma dai connotati sociali molto forti, bravissimo

giancarlo gravili 18/01/2015 - 17:35

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Un atteggiamento sensibile e commovente. Ma l'avrei apprezzato di più se avesse dato un bel calcione, nelle parti oscure, a quello str... di ragazzo. I giovani vanno educati con le buone maniere, ma anche con quelle alternative, quando occorre.

Salvatore Linguanti 18/01/2015 - 17:13

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