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Jacopo dei fiori

Spense l'ultima sigaretta, si ripromise che non l'avrebbe piu' fatto.
Erano passati quattro giorni dall'ultima volta, sembravano un eternità. Ripenso' a sua madre, l'unica donna per lui dignitosa di quell'appellativo e alle sorelle. La maggiore, un insipida centralinista depressa e succube di quella vita che, tanto le aveva tolto e alla minore una esserino vanesio che portava rancore verso qualsiasi altro essere del suo stesso sesso.
Uscì di casa presto, scese veloce le scale del palazzo e si infilo' in macchina. Guardandosi riflesso nello specchietto retrovisore sul suo viso comparve un mezzo languido sorriso. Si piaceva.. E come se si piaceva. Come non si poteva provare interesse per un uomo come lui, pensava...
Mise in moto e parti' diretto verso la sua isola di pace. Sorrideva gia' al pensiero della sublime visione che da li' a mezz'ora avrebbe deliziato i suoi occhi, sapeva che l'avrebbe fatto ancora, ancora e ancora....



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Opera scritta il 08/02/2013 - 23:27
Da Nik Nik
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Commenti


Grazie Claretta ! E grazie Alessandra !
Molto spesso scrivo a notte tarda e per colpa della stanchezza, faccio qualche errorino...

Nik Nik 13/02/2013 - 01:57

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intrigante!

Claretta Frau 10/02/2013 - 15:08

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