AL MIO PAESE
Al mio paese in un tempo oramai lontano
per vender o comprare, bastava una stretta di mano,
la chiave di casa sotto un mattone o lo zerbino,
al negozio il libro nero, pagavi a fine mese il conticino.
La fragranza del pane sfornato, nell’aria del mattino,
correvi al negozietto sotto casa, mortadella e panino,
a piedi a scuola con la cartella pesante pian pianino,
cigolanti banchi di legno, calamaio, penna con il pennino.
Belli quei tempi, oramai andati per sempre in soffitta,
il prendersi in giro tra due paesi “Caperci e Cioli” la lotta, (1)
le prime botte tra i due paesi per le ragazze del territorio,
lungo la strada, il confine divideva i due paesi, noi da loro.
Gli anni settanta l’emancipazione, quel grande fenomeno
tutto ha cambiato l’avvento del bum economico,
paesi svuotati, giovani e meno giovani son partiti tutti
per un lavoro fisso, chiusi in celle come prosciutti.
In questo tempo sono i vecchi i pochi rimasti del paesino,
il nuovo popolo di emigrati è albanese, turco, marocchino,
parlano una lingua mista arrangiata, molto particolare ,
capercio, ciolo, turco, arabo, una spremuta multirazziale.
(1) Arcidosso Caperci- Castel del Piano Cioli
Lingua locale dei paesi oramai scomparsa è
Ciolo e Capercio
Riportato pure su internet.
Opera scritta il 07/07/2017 - 13:32Voto: | su 11 votanti |

enio2 orsuni
12/07/2017 - 15:05

genoveffa frau
08/07/2017 - 08:35
Giulia Bellucci
08/07/2017 - 07:57 UN GRADITO RITORNO MARY CIAO, UN GRAZIE A GRAZIA GIULIANI, CIAO AMICI GRAZIE

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL
08/07/2017 - 01:16 Conosco Arcidosso

Grazia Giuliani
08/07/2017 - 00:02 Ciao
mirella narducci
07/07/2017 - 23:23
Mirko Faes
07/07/2017 - 23:21

mirella narducci
07/07/2017 - 23:18

mirella narducci
07/07/2017 - 23:12
Mirko Faes
07/07/2017 - 22:18 
Patrizia Bortolini
07/07/2017 - 21:51
un abbraccio, a presto

Mary L
07/07/2017 - 19:57 
margherita pisano
07/07/2017 - 19:50 (Però dove abito io il profumo del pane lo sento tutto i giorni ancora ...anzi dalle prime ore del mattino mi riempie la casa) un abbraccio e un cielo di stelle

margherita pisano
07/07/2017 - 19:47
Giulio Soro
07/07/2017 - 18:16 
Giulio Soro
07/07/2017 - 18:14

Teresa Peluso
07/07/2017 - 15:52

Grazia Denaro
07/07/2017 - 15:14
Paolo Ciraolo
07/07/2017 - 14:56 Non ho conosciuto i banchi in legno con calamai ma li ho immaginati nei racconti della nonna, sempre...
Hai creato una deliziosa e nostalgica fotografia di sapori, odori e immagini rimaste care nel cuore di chi le ha assaporate, con la genuinità e purezza propria di quei tempi!

Alessia Torres
07/07/2017 - 14:42
Valerio Poggi
07/07/2017 - 13:56
Rosi Rosi
07/07/2017 - 13:48
punta, volevo dire, scusa, il cellnei commenti mi fa fare pasticci

Nicol Marcier
07/07/2017 - 13:42 mi è piaciuta molto la tua poesia. Diversa dalle altre. Hai parlato della storia del tuo paese e dell'Italia. Poichè ciò che hai scritto si può riscontrare in altre zone d'Italia
L'ho trovato veritiero e con una bella puna di nostalgia per il passato, che lo rende delicato
Complimenti
Nicol
*****

Nicol Marcier
07/07/2017 - 13:40




