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I maglioni

Quando avevo nove anni, ricordo che il giorno di Natale, a pranzo dai miei zii nella casa di campagna, mia nonna materna, anziché comprarmi un paio di scarpe come solitamente faceva ogni anno, mi regalò quattro maglioni sintetici che detestai fin da subito. Esternai la mia delusione in maniera evidente, ripiegando quindi con ruffianeria sui miei nonni paterni, anch'essi invitati in quell'occasione, dal momento che mi riempirono di giocattoli e di dolci.
Sia mia nonna materna che mia madre rimasero costernate, ma mi chiesero comunque di indossare ad uno ad uno quei capi, forse pure con l'intenzione di darmi l'occasione di rivalutarli. Fondamentalmente quei maglioni erano tutti uguali, cambiava soltanto il colore, oltre a ciò, nonostante le misure risultassero giuste, non sembravano tenere al caldo. Proposi allora con insolenza di darli in dono a uno dei miei cuginetti lì presenti.
«Guarda che ti stanno bene!» esclamò mia madre infastidita. 
«Sti maglioni sono 'na merda! Che palle!» dissi con un atteggiamento spudorato.
Mio padre, non sopportando più quello show, si alzò di scatto dalla sedia per mollarmi un sonoro ceffone, anche perché non tollerava assolutamente che dicessi le parolacce. Si creò un clima di disagio, interrotto da mia zia che, con un finto sorriso, portò in tavola un panettone, di cui anticipatamente rifiutai una fetta ostentando un'aria da duro. Poi mi sedetti sul divano come un cane bastonato, con addosso l'ultimo dei maglioni provati, precisamente quello sul verde cacciatore.
Al termine del pranzo, uscimmo dal salone per dirigerci in campagna per una passeggiata digestiva. Aprofittando della distrazione dei miei familiari e dei miei parenti, tornai indietro correndo, e con l'idea di aggregarmi nuovamente una decina di minuti dopo. Come già prevedevo, trovai socchiusa la porta d'ingresso della casa dei miei zii ed entrai trafelato per togliermi quello sgradito indumento e per rimettermi ciò che avevo prima. Nel frattempo, mi focalizzai sul focolare con i tizzoni semispenti, d'altro canto non potevano lasciarlo incustodito e di conseguenza emanava poco calore. E così, per spregio, lanciai il maglioncinaccio dentro camino il quale si bruciò velocemente assieme a una serie di rami che reperii in una stanzetta apposita.
Il fuoco mi riscaldò, sebbene non allo stesso modo delle mazzate del babbo che pigliai successivamente, visto che il misfatto non passò di certo inosservato. 



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Opera scritta il 09/05/2019 - 08:52
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.892 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Mary, il tuo commento è a metà tra il surreale e il nonsense e di certo scalda il mio animo narratore.
In riguardo quel giorno, mio padre era così incazzato che dopo le mazzate, ci mancó poco che mi lanciasse dentro il camino. Il bello è che la carne era già stata servita.
Comunque, tra le mie caratteristiche mi ritengo una persona calorosa, soprattutto quando indosso un maglione. Eh sì!
Alla prossima gianburrascata! (ne ho già raccontate delle altre e diverse altre me racconterò)

Giuseppe Scilipoti 11/08/2023 - 10:18

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Ah quel maglione verde era destinato a scaldare il camino e te con il suo tepore immagino te con una maglia invisibile colorata naturalmente di verde bosco foglia e dire: ho ancora il maglione, è qui
Come scusa potevi dire si era bucato e che volevi cucirlo
Però il maglione invisibile è più figo, al massimo lo costruisci con spago e foglie stile pettorina isola dei Famosi e poi inizi a pescare

Mary L 10/08/2023 - 14:31

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Mary, grazie mille per il tuo ulteriore commento che trovo pertinente con questa pubblicazione, per di più mi trova d'accordo. Come allora, non sono un amante dei maglioni. Meglio le felpe.
Panettone o Pandoro? Prediligo il panettone, però adoro pure il Tartufone.
Eh sì, mi avevano fatto arrabbiare, anzi incazzare, quindi grazie per il panettone, sai come essere... dolce. Se leggeró qualche tuo testo natalizio, ricambieró con del torrone con i pistacchi del Bronte e con della stecche di cioccolata di Modica.

Giuseppe Scilipoti 30/06/2023 - 17:40

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Penso che questo Natale te lo ricorderai per sempre, anche per il Panettone che non ti andava
Dai ti offro un panettone al cioccolato o Pandoro siccome ti hanno fatto arrabbiare
Per il maglione invece, meglio una felpa

Mary L 29/06/2023 - 20:06

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Beh se il maglione è antipatico e di non qualità si sta un attimo a buttarlo nel fuoco .
Il sintetico acrilico oltre a non tenere caldo fa anche odore di sudore se si suda .
Meglio la viscosa povera o il cotone se non è possibile la lana

Mary L 29/06/2023 - 20:04

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X Mary: grazie per il tuo simpaticissimo regalo alias commento.
Questo racconto autobiografico mi è molto caro, a volte lo rileggo perché rievoca tempi felici e spensierati. Bellissimi i Natali e le Pasque a casa dei miei zii paterni. Quante ne combinavo!!! Un giorno racconterò l'episodio dei petardi la lanciati sul camino. Grazie anche per la maglietta in cotone, me la sono già messa. Per te invece un perizoma rosso, se non ti piace... ho già acceso il camino.

Giuseppe Scilipoti 15/03/2022 - 00:06

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X Graziella: ti rispondo e ti ringrazio con qualche anno di ritardo. Evidentemente mi era sfuggito il tuo commento. -O
Sì, in effetti avrei preferito dei giocattoli. A tal proposito, mia nonna materna non me ne ha mai regalati. Una volta mi disse testuali parole: - - - tua nonna paterna ti copre di giocattoli. Ma i giocattoli non ti coprono mica, eh! - - -
Col senno di poi, beh, mi dispiace per il mio gesto anche perché immagino di quanto la mia nonnina ci sia rimasta male.

Giuseppe Scilipoti 14/03/2022 - 23:58

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Beh se prudevano ti credo li hai gettati sempre meglio chiedere cosa ti piacerebbe avere come regalo
Al massimo ti trovi una smorfia e capisci non è gradito
Io non ho mai fatto facce strane
Per quello meglio chiedere..
Un abbraccio e una bella maglietta in cotone

Mary L 14/03/2022 - 16:49

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Io credo che sia stato il colore brutto più che altro e la delusione di non aver avuto giochi...comunque siamo stati tutti vittime di questi regali...bel racconto di vita semplice ma bello.

Graziella Silvestri 12/05/2019 - 15:33

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cercando pure di non essere indelicato quando mangiavo a casa altrui, evitando parole del tipo "questo mi fa schifo!" oppure "che è sta robaccia?"
Quel giorno di Natale, a parte il regalo, ancora prima avevo criticato la pasta al forno della zia per via della troppa besciamella... che a me schifo!!! ahahahah!!! :D e vi assicuro che di già a mio padre gli "prudevano" le mani.
Col senno di poi, effettivamente il mio evidente disgusto per quei maglioni, poteva essere evitato...

Giuseppe Scilipoti 12/05/2019 - 15:09

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Ero un bambino viziato, monello e a volte insolente, avevo pur sempre una certa sensibilità però non mi era difficile rendermi protagonista di certe azioni o di certe osservazioni, per la gioia, anzi, per l'incazzatura dei miei, difatti come già esposto nel racconto odiavano le parolacce (il "permesso l'ho avuto dopo i 12 anni, o forse prima, boh, evidentemente avevano capito che era inutile) e tra l'altro mi avevano indottrinato sempre a ringraziare e a portare rispetto a tutti...

Giuseppe Scilipoti 12/05/2019 - 15:07

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Vi ringrazio sentitamente, questi vostri commenti risultano come graditi regali, uno di quelli che non si "riciclano" perchè sono "unici" proprio come voi che siete sempre molto sinceri e corretti.
Come avete appurato e come sto appurando da tempo anch'io, col genere autobiografico riesco a dare il meglio di me, in quanto apro il MAI polveroso baule di ricordi, travasando ad esempio ricordi come "I maglioni" sotto forma di narrativa.

Giuseppe Scilipoti 12/05/2019 - 15:06

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Appena leggi l'ultima parola la prima reazione è quella di ridere, ma poi ti rendiconto che dietro la reazione di quel ragazzino c'è il dramma delle piccole violenze se così si possono bonariamente definire. Mio fratello più piccolo di me di sette anni, finché mia madre era in vita le ha sempre rinfacciato di averlo costretto ad indossare una cravatta rossa al mio matrimonio. Il tuo racconto che è sicuramente autobiografico è scritto bene e le parolacce gli danno il tocco del realismo originale.

santa scardino 10/05/2019 - 00:08

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Simpaticissimo aneddoto in cui penso più di qualcuno di è ritrovato. Complimenti.

Teresa Peluso 09/05/2019 - 18:06

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Un bell'aneddoto, tra l'altro lo condivido in pieno. Chi da bambino non ha ricevuto in regalo un bel maglione "pungitopo", come li chiamavo io. Inoltre da noi, in Sicilia, raramente la temperatura scende a livelli tali da richiedere un indumento così pesante! Eppure parenti ed amici credono di farti un regalo gradito e tu devi sorridere e ringraziare con falsa accondiscendenza.

Seby Flavio Gulisano 09/05/2019 - 15:31

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Sempre al top. Complimenti

Ernesto D'Onise 09/05/2019 - 15:11

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Un atto di ribellione ed affermazione della tua identità, pagato caro,ma riuscito!!! Mi piace il tuo modo di raccontare, intimista e diretto. Bravo e bravo!!! Ah e congratulazioni x che hai vinto con le cards!!! E grazie per i tuoi sempre originali e gentili commenti. A presto caro amico!!!

Maria Isabel Mendez 09/05/2019 - 14:29

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