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UN REGALO DAL CIELO.

Il silenzio della notte, amplificava i suoi passi sul marciapiede. C'erano poche macchine, parcheggiate ai lati della strada, i lampioni già accesi spargevano la loro fioca luce tremolante. Sembrava uno scenario strano, adatto più ad un film, che alla vita reale, eppure era in linea con il suo stato d'animo. Cercò di non pensare, di evocare immagini positive, ma non era affatto facile. Era uscita da poco, da una storia da incubo, per usare un eufemismo. Un amore, se così si poteva definire, degno delle pagine di un noir. Ne era uscita, ma in realtà non era vero. Le cicatrici le teneva tutte dentro, e bruciavano come l'inferno. E non sarebbero guarite. Certe ferite non le cura il tempo, ma l'amore, e chi ci credeva più all'amore? Il solo pensiero di quella parola, la faceva tremare. Scosse la testa, quei pensieri le facevano male, ma non riusciva a scacciarli. Sapeva che era fortunata, in fondo era viva, o almeno lo sembrava. Aveva l'anima lacerata, il cuore fatto a pezzettini, eppure si muoveva ancora, respirava ancora, e questo le sembrava solo un crudele paradosso. In una notte come quella, dove tutto era silenzio, lei era poco più di un'ombra. Cosa ci sarebbe stato di così sbagliato, se fosse sparita in silenzio? Nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno ne avrebbe sofferto. Non aveva nessuno per cui preoccuparsi, nessuno che si preoccupava per lei. Un lamento spezzò il silenzio della notte, e la nebbia dei suoi pensieri. Si fermò, ma tutto sembrava silenzioso. Che lo avesse immaginato? Poi lo sentì di nuovo. Si guardò intorno, finché non capiva che veniva da una macchina. Una molla le scattò dentro. Si avvicinò, inginocchiandosi per capire. Tra le ruote, tutto rannicchiato e mezzo morto di paura, se ne stava un gattino. La intenerì, ma cosa poteva farci?
«Non ti farai avvicinare vero?» La sua voce, attirò lo sguardo del gattino, a cui istintivamente allungò una mano. Non seppe quanto rimase così, ferma ad aspettare, ma poi, un po' goffamente, il gattino le si avvicinò. Era così piccolo e indifeso, e lei poté vedere come fosse anche ferito, eppure si era avvicinato. Le si riempì il cuore di una strana sensazione, un poco simile alla speranza. Provò ad accarezzare il micio, e lui le si strusciò contro. Era così dolce e piccolo e aveva bisogno di cure e affetto. Lo prese in braccio, facendo molta attenzione. Chissà, magari avrebbero potuto aiutarsi a vicenda, in fondo aveva molte facce, l'amore. Prese a camminare verso casa, tenendo tra le braccia quel piccolo batuffolo di pelo e tenerezza, che forse le aveva regalato il cielo, in un momento per lei così buio.



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Opera scritta il 17/11/2019 - 11:51
Da Marirosa Tomaselli
Letta n.936 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


C'è un cambiamento nella protagonista, dall'inizio del racconto alla fine...
ciò che sta in mezzo è quel qualcosa di semplice che può diventare speciale nella vita di una persona...
Bravissima!

Grazia Giuliani 17/11/2019 - 20:25

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