S'accheta, scruta, si fa terra;
e poi l'orzo e gridar gioia
con gli sguardi timidi
gli occhi amanti ,
e di sole piccolo
e di nero gravido
di suppliche d'indaco
e di grazie tempere.
e poi l'orzo e gridar gioia
con gli sguardi timidi
gli occhi amanti ,
e di sole piccolo
e di nero gravido
di suppliche d'indaco
e di grazie tempere.
La mia preghiera
cammina il sangue come un rio,
dai piedi scalzi
e le lune afose di mezzo
al guado.
La mia pregheria è nuda
e ha cicatrici di gioia
che non so dire ancora.
Chiedo piccoli fogli
per il nero, il grido:
arriverà il mattino
come un sambuco
nel solco della sete.
Ruberà il filo alle lame
e ne farà canti.
Ci desteremo il ricamo
dalla cenere.
Opera scritta il 30/03/2021 - 08:32
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