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LA MEMORIA DEL CUORE

Appoggiata al muretto del lungomare, respiro a pieni polmoni l’aria carica di sale che mi riempie le narici, mentre osservo dabbasso le onde di sabbia dorata della spiaggia di Santa Maria di Castellabate, teatro di molte estati della mia infanzia.
E’ da molto che ci manco, l’ultima volta avrò avuto all’incirca nove o dieci anni. Mi rivedo bambina, giocare in acqua per ore noncurante delle dita raggrinzite e scorrazzare di sera senza meta lungo le viuzze del centro; in quelle estati, senza dover accendere un mutuo, era possibile prendere in affitto una piccola casa poco distante dal mare e trascorrervi un lungo periodo prima del rientro in città a settembre.
Durante le vacanze, oltre ai miei genitori e mia sorella, c’era anche zio Luciano, dall’innata simpatia e dal buonumore contagioso, e sua moglie Rosa, donna solida e pragmatica di un tempo, con i loro due figli, che ad inizio primavera si divertivano a proporre le mete per il mare, tra un bicchiere di vino rosso ed una spaghettata durante una cena improvvisata. Nel frattempo noi cugini, sistemati al tavolo dei bambini, litigavamo per accaparrarci l’ultima patatina rimasta nel piatto o la fettina superstite di una torta al cioccolato preparata per l’occasione.
Era il mese di aprile, quando un anno i miei zii fecero il nome di Santa Maria, una località del comune di Castellabate, in provincia di Salerno, dove alcuni loro amici erano già stati, trovandola incantevole per il clima e la posizione ottimale tra la costa dal mare cristallino e le alture verdeggianti del Parco del Cilento.
I miei acconsentirono e gli piacque così tanto che tornammo anche gli anni successivi, finché l’avvento della nostra adolescenza arrivò a rompere l’incantesimo e a prediligere altri luoghi. Ma ancora oggi quel posto mi ricorda la mia infanzia, con i tramonti aranciati, i giochi sulla spiaggia assieme ai cugini, i gelati gustati in piazzetta e le serate sotto le stelle, con in bocca il sapore dolce e corposo dei taralli di zia Rosa, dal grembiule sempre sporco di farina.
E’ stato un periodo magico, ora me ne rendo conto, il tempo della spensieratezza, delle estati oziose e dell’entusiasmo di zio Luciano che, pur di far divertire noi bambini e con gli occhi sorridenti dietro spesse lenti da miope, spingeva le biglie colorate giù per i fossati dei nostri improbabili castelli di sabbia. Un tempo scolpito per sempre nella memoria del cuore.
Il sole del pomeriggio entra di sbieco attraverso le persiane, inondando con losanghe di luce il tavolo di vetro del soggiorno. Seduta in poltrona devo essermi addormentata, dopo la telefonata inattesa di mia cugina che annunciava la morte del padre, lasciandomi spossata e con le guance umide. Non posso credere che zio Luciano non ci sia più, con lui è andata via una parte di me, la bambina che sono stata.
Mi ha voluto un bene sincero ed io non lo dimenticherò. Col suo modo di fare gioviale trasmetteva serenità e viveva ogni giorno con stupore, nonostante le difficoltà della vita.
Oggi l’ho rivisto in sogno. Eravamo a Santa Maria di Castellabate, indossava una delle sue t-shirt colorate a giro maniche e sedeva sullo scoglio dove era solito godersi l’ultimo sole della giornata, carezzando i capelli della figlia mossi da una brezza leggera. Aveva lo sguardo fisso sull’orizzonte.
Quando avvertirò la sua mancanza, cercherò quello sguardo proprio lì, dove il cielo s’adagia sul mare e seduta sul bagnasciuga aspetterò di vederlo arrivare, euforico come un bambino, con un sacchetto di biglie tra le mani.



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Opera scritta il 03/05/2022 - 12:14
Da PAOLA SALZANO
Letta n.465 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Ti ringrazio Marina... sei gentilissima!
Buona serata a te

PAOLA SALZANO 09/06/2022 - 22:05

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Congratulazioni, Paola, per il meritatissimo riconoscimento.
Buona serata

Marina Assanti 09/06/2022 - 21:35

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Volevo ringraziare la redazione per questo riconoscimento... particolarmente gradito

PAOLA SALZANO 09/06/2022 - 19:16

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Grazie mille, mare blu, il tuo commento l'ho molto apprezzato!

PAOLA SALZANO 06/05/2022 - 10:01

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Cara Paola, il tuo racconto mi ha fatto sentire qualche brivido. Verso la fine, dove apprendi la triste notizia... Sai trasmettere sentimenti con una forza che entra nel cuore-

mare blu 05/05/2022 - 22:49

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Cara Margherita, il tuo commento mi rende onorata, al contempo dispiaciuta per il tuo problema agli occhi.
Ti auguro di cuore una veloce guarigione e ti ringrazio di per le belle parole...
La tua presenza è sempre graditissima

PAOLA SALZANO 05/05/2022 - 18:17

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Non potevo non leggerlo, (anche se con fatica, per un piccolo problema agli occhi e non posso affaticare la vista). Ma la fatica è stata ripagata enormemente dalle emozioni che mi hai suscitato Paola.
Un caro abbraccio sei stata bravissima...

Margherita Pisano 05/05/2022 - 14:50

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Sei molto cara, Marina.
Approfitto per ringraziare tutti voi e in particolare gli autori che con le loro parole mi hanno confortato e anche ispirato alcuni passi di questo racconto.
Grazie di cuore

PAOLA SALZANO 04/05/2022 - 11:56

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... e grazie

Marina Assanti 04/05/2022 - 11:43

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Bellissimo come finisce il racconto con una delicatezza che tocca il cuore!

Anna Cenni 03/05/2022 - 18:17

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Dolcissimi ricordi niente al mondo potrà dispenderli, neanche il vento più impetuoso potrà mai scalfire simili dolcezze, semplici ma nel cuore restano come il più bel film Complimenti carissima Paola, bravissima ho dolcemente apprezzato infinite grazie Tonino

FADDA TONINO 03/05/2022 - 16:50

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Bellissimo e commovente racconto letto tutto in un fiato.

mario Righi 03/05/2022 - 16:45

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Un passaggio stupendo: "...cercherò proprio quello sguardo lì, dove il cielo s'adagia sul mare .." come del resto il commuovente racconto.
Molto apprezzato.

Maria Luisa Bandiera 03/05/2022 - 15:49

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Bellissimo racconto impreziosito da incipit e chiusa maestosi

Mirko D. Mastro 03/05/2022 - 14:47

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Commovente racconto autobiografico, assai ben scritto.
Tuo zio vivrà nel tuo cuore così come i dolci ricordi della tua infanzia.
La vita guarda avanti, ma il nostro vissuto viene con noi.
Complimenti, Paola

Marina Assanti 03/05/2022 - 13:36

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