La notte, stanotte,
rifulge di barbagli viola
con la crapula in gola
tracanna ed inghiotte.
rifulge di barbagli viola
con la crapula in gola
tracanna ed inghiotte.
Tutto intorno una danza
di folletti e megere
con la musica sbronza
ad ottunder le sfere.
.
Strumenti e coristi
sulla scena già lisa
ma follia improvvisa
non assurge ad artisti.
Pavòre ed ardire
sono sintomi a pelle
che il teorico imbelle
non potrà sovvertire.
Opera scritta il 11/03/2025 - 09:56Letta n.259 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
FRANCESCO... Certo si brancola nel buio sta a noi trovare uno spiraglio di luce. Grazie poeta tu ci indichi la strada.


mirella narducci
12/03/2025 - 10:13 --------------------------------------
Piaciuta ed apprezzata. 

Maria Luisa Bandiera
12/03/2025 - 08:23 --------------------------------------
C'è molta confusione in questo mondo, non si capisce dove stiamo andando, cosa succederà. Tante belle parole, ma poi chissà, se la pace, ci sarà. Profonda e sentita. 

MARIA ANGELA CAROSIA
11/03/2025 - 22:40 --------------------------------------
Atmosfera cupa. Tu e le metafore...quasi una cosa sola! Complimenti! Mi ricordi "il Pasquino". 

Anna Cenni
11/03/2025 - 18:08 --------------------------------------
Tanto interessante da leggere, ma ancor di più da interpretare in significati che spaziano! Complimentissimi.
Paolo Ciraolo
11/03/2025 - 14:58 --------------------------------------
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