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Core, Core,
tu nun stai maje fermo,
si' sempe pronto a te caccià mmiezzo 'e mbiccie.
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ha quann essa nun ce sta cchiù.


O vi llà, mo' sta carenne na stella,
e i' o saccio qual è o desiderio tuojo:
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Ammagare sulo pe nu mumento,
p'allicurdà st'ammore ca se n'è fejuto,
p'allicurdà st'ammore ca nun fernesce mai.



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Poesia scritta il 06/12/2010 - 13:33
Da Manuel Miranda
Letta n.1308 volte.
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Commenti


Grazie infinite Adelaide, questo è un testo che ho scritto qualche annetto fa, e son sempre fiero di scrivere - poche volte - nella lingua Napoletana, il mio dialetto! Grazie davvero! :)
Per Matteo: Non mi sembra ci sia scritto specificamente "lingua italiana", se vedi ho pubblicato anche una mia poesia scritta in tedesco... E poi, se proprio vogliamo, l'italiano stesso nasce da un "Dialetto" se così lo vogliamo intendere, il volgare fiorentino... Tu citi il sommo poeta Dante, bè, ti sei mai chiesto di cosa parla il sommo (di cui sono grande estimatore e più volte ho cercato di riprendere i suoi insegnamenti nelle poesie) nel "DE VULGARI ELOQUENTIA", scritto propriamente in quella che era la lingua madre, il latino? :)
Una ripassatina non fa male... magari poi ne riparliamo, eh? :)
Ad Maiora!

Manuel 07/12/2010 - 16:21

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Commedia in volgare fiorentino,lingua che Dante considerava degna quanto il latino,ma più di tutto lingua capace di raggiungere un vasto pubblico,dato che a quei tempi erano molto pochi coloro che conoscevano ed erano in grado di leggere il latino...!!! Quindi fai male a non pubblicare i tuoi testi in dialetto pensando che non siano degni della lingua italiana, poichè molti dialetti sono anche quasi scomparsi e per me fanno parte degnamente del patrimonio della cultura italiana...Bye

adelaide 07/12/2010 - 14:59

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apprezzato la mia umiltà nel ritenermi "Ignorante" Culturalmente!!!
Quando esprimo un commento,lo faccio col cuore,non mettendomi a quantificare gli errori dello scritto,ma pensando che dietro una poesia o un racconto c'è un vissuto di una persona che si racconta nelle sue emozioni positive o negative che siano,ma io le rispetto molto e usare il dialetto seconto me non fa affatto rivoltare il Manzoni nella tomba,ma risvegliare bensì felicemente il grande Dante,che se non erro scrisse la Divina

adelaide 07/12/2010 - 14:47

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Caro Matteo,sono contenta per te,se sei così bravo da sentirti l'erede dei più grandi letterati italiani,io sono solo una semplice casalinga che scrive solo per raccontare le sue emozioni,come pure altre persone fanno...Sicuramente le mie poesie non saranno perfette nè grammaticamente,nè letteralmente,quindi immagino che non dovrei far parte nemmeno degli autori di questo sito,ma io ringrazio la redazione perchè mi sempre dato l'imput di crescere e migliorare dandomi ottimi consigli,perchè ha ..

adelaide 07/12/2010 - 14:38

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Scusa,ma la ritieni degna della Letteratura Italiana, di Dante,Foscolo,Leopardi?
Anche io scrivo in dialetto,ma di certo non la metto su un sito di LIGNUA E LETTERATURA ITALIANA.
MANZONI SI RIVOLTA NELLA TOMBA

Matteo 07/12/2010 - 14:22

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Bravo! Ammiro molto le poesie scritte in dialetto,perchè ci sento il profumo della terra in cui si è nati o cresciuti,e che nessuno dovrebbe mai nè dimenticare .nè rinnegare...Bellissimo testo...complimenti

adelaide 07/12/2010 - 14:11

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