RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Cammino Senza Di Te È già tardi, in questi fili
di giorni sbiaditi senza sale, che al mio fianco lentamente camminano in silenzio a farmi ombra, senza ascoltare il cuore che piange, senza un sorriso a illuminarmi il viso, una carezza a scaldarmi la pelle, senza parlarmi di te e dei tuoi occhi, di quanto manchino in queste ore! Ormai cammino con il mio riflesso tra le tue preferite vie in fiore nei giorni d'estate, e le strade deserte d'inverno sotto la neve che imbiancava. La primavera era la tua festa nei campi d'ulivo, seduta sulla panca, paziente restavi a osservarla. L’autunno, la tua malinconia, tingeva di giallo e bronzo le foglie rosse del nostro giardino, e in ogni ricordo che scrivevi, per restituirlo alla sensibilità del cuore tra le pieghe dell'anima, c'era il timbro del sentimento. E in quei tramonti senza un perché, le tue cantilene sui tuoi gioielli più preziosi che sfoggiavi con orgoglio, i nostri splendidi figli, ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Cantare sotto la pioggia Cantare sotto la pioggia
È in quel momento che ci lasciamo trasportare, mentre la pioggia ci avvolge, Sotto quei fili d’acqua cantiamo, ridiamo, balliamo, ![]() ![]() ![]()
Carme- giglio d’acqua (…E quel flauto tornò a suonare armonico.)
Il vecchio taciturno guardò la mano tremolante, e capì. Riprese a scrivere a fatica, lentamente dell’avvenente Mata di incrollabile fede cristiana e comprovata etica. Di lei s’innamorò d’un amor corrisposto un condottiero saraceno, tal Grifone… S’interruppe, posò la penna e rovinò nella sedia a dondolo. Annusò l’aria e udì così prone per un’ultima volta quel canto. Lo trovò un mastro d’ascia di quei luoghi guidato dal dolce miagolio di una gatta nera. L’animale sedeva sui ginocchi dell’uomo, due gocce di rugiada pendevano dai suoi occhi alidi e il primo mattino lumeggiò su due lacrime allo stagno aggrappate al petalo d’una ninfea laconica che le adagiò tra le purezze più intime. ° Vorrei somigliassero a quello stagno gli ultimi giorni ![]() ![]() ![]()
Carme- la fioritura (…e riveder l’amata Etna lapillare.)
Ci mise del tempo a tollerare quel termine “lapillare”. Poi accettò il compromesso con la sua penna il vecchio taciturno, e tornò a scrivere. L’amore può voler dire aspettare. La giovanissima Fillide prese a scendere in spiaggia ogni giorno sperando di vedere all’orizzonte le navi che le avrebbero riportato l’amato, richiamato alle armi dal dovere della guerra, accorata al pensiero di mai più rivederlo. Ormai certa che il suo Acamante non sarebbe mai più tornato, si lasciò morire di struggimento. Sul finir dell’inverno, nonostante avessero contribuito a tenerlo lontano numerose avarie, fece ritorno l’impavido guerriero. La divinità protettrice degli amori fedeli aveva mutato la giovane in un mandorlo spoglio dai rami vizzi, ma riconoscendola strinse il tronco l’uomo dal rosso cimiero. Pianse disperato e l’albero, come percependo il tocco dell’amato, si ricoprì di impalpabili stami. ° Succede che sei maledettam... (continua) ![]() ![]() ![]()
Carme- sangue di Aci In quella scrittoria di Capo Mulini
l’uomo sembra guardare trasognato oltre la gora i mandorli in fiore. E scrive di una bellissima ninfa del mare e d’un pastorello perdutamente innamorati, e della bile e dell’ardore del ciclope invaghitosi di Galatea. Vistosi respinto, e scoperto che lei gli preferiva un mortale villico, decise di togliere la vita al rivale. La disperazione di lei impietosì gli dei che tramutaron Aci in un fiume ciclico che, riversandosi in mare sarebbe per sempre restato accanto alla sua ninfa. E quel flauto tornò a suonare armonico. ° Si diventa vecchi quando si cessa di sognare... (continua) ![]() ![]() ![]()
Carme- tra messi e fuoco Un pezzo di legno tornò
in superficie vivido, mentre il giovine non fece più ritorno. Figlio di un pescatore, addietro dalle sue numerose immersioni tutti lo volevano dattorno per sentir delle meraviglie viste. Cola ardeva d’amor per Etna e quando, scendendo ancor più in profondità vide che la Sicilia posava su tre colonne delle quali una sdrucciolava nell’infinito blu, piena di vistose crepe e segnata dal tempo, per evitare che l’isola sprofondasse decise di restare sott’acqua sorreggendola. Con la luna piena e il solstizio d’estate lascia di puntellare il piedritto per un istante una volta ogni cento anni per riemergere e riveder l’amata Etna lapillare. ° La vecchiaia, una lenta ma continua e progressiva obsolescenza... (continua) ![]() ![]() ![]()
Carmi Quelle che leggerete
sono le ultime quattro dedicatorie di un vecchio taciturno che attese la sua naiade tra elegie e ninfee nella scrittoria lungo una gora. Al mattino salutava i nannuferi in fiore, e si accompagnava dove Etna divenne il frutto divino della fusione tra cielo e terra, figura che cima verso la volta, la sfiora. Sedeva sulle grosse radici, e i piedi era come se penetrassero nelle profondità della terra. Quel giorno osservò un legno che galleggiava arso e fuligginoso. Quando Pan suonò il flauto divino, echeggiando l’armonia del silenzio, i fiori di loto mossero passi di danza cantando in modo melodioso. ° Talora mi capita di pensare a come saranno gli ultimi ![]() ![]() ![]()
Caro Papà Caro papà
Ogni giorno che passa I tuoi consigli sono radici forti, Ma il dono più grande ![]() ![]() ![]()
Cavita\' sentite Sale il vento in rapida discesa
Nell'amore degli occhi, un cosmo al passaggio di un temporale scrolla rami penzolanti è buio pesto, che avvolge, niente rimane solo briciole di pane, nel giardino dei sogni di giorni nel sole che brilla brillando solamente lui. Ombre nel buio dei cipressi si dettano al mare ed un tempio per pregare, risale dal profondo mentre il vento tace triste, tuoni assordanti scuotono rami infiniti predatori. Nel sipario una danza spenta nei riflessi riprende le note in giorni cupi nuvole ammantate di cielo sospeso ed infinite comete raccolte tra cespugli dimenticati in periferie del cuore. Cavità sentite Proprio nel fluire delle notti, scorrono pensieri più vivi muovere pareti sottili, avverti, un turbamento è indispensabile chiedersi cos'è che ti spinge a non sentire il bisogno per mesi, anni, di cercare Vorresti che capisse chi si respinge accettando di buon grado questa decisione senza insistere, se insiste, costringe a far dire cose metà ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Cenni di Marceau Quando il sole si corica sulle preghiere dei bambini,
lui appare nel suo completo grigio e senza calzini… Loro ci insegnano Dicono che lui stette lì per un attimo, poi smise Ogni volta che il sole si stropiccia pigro gl’occhi dietro ai panni... (continua) ![]() ![]() ![]()
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