RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
L’autore del Tomo 6:10 nolite facere immunda
Dalla mia casa col cancello di ferro, battuto e chiuso sull’orizzonte, tra il chilometro 13 e la locanda Della Cannella, mentre mi accendo la penultima sigaretta del pacchetto e annuso inebriato l’incarto di quel che resta della scorta di wafer, guardo dal terrazzo il povero Edgar che semina campi e solo campi di zenzero con l’autocertificazione sul cruscotto del trattore accanto a un panino con cipolle e formaggio nella schiscetta di metallo. Che qui chiamano “pojemnik”. ![]() ![]() ![]()
Se un corvo si posasse tra il cuore e la notte… Sulla tua pelle
il sole chiude gli occhi, lasciando alle stelle rarità. Tra quel muro dove ti presero la vita e la schiena, tengo le ali raccolte, ancora sporche del tuo sangue. Un corvo alle volte indica al vero amore la strada, ripulisce le ali con occhi di pietà.
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La maledizione dell’aquilone (I) Si narra che fluisse come acqua, di cuore puro e neutra anima
fino a che per mano delle naiadi Acredine e Basica cadde vittima di stizza della dea Marica, gelosa dell’amore di Aquilone per lei. Invocò su loro un orripilante anatema: confinò Ninfa nella torre degli Alisei, e legò Aquilone a un filo di voce. Se Ninfa fosse riuscita mai a fuggire con qualche astutezza, entrando in contatto con l’aria e confondendosi con essa avrebbe perso di purezza. Si dice che sulle sponde del Treja nelle giornate di solleone, quando ![]() ![]() ![]()
f.a.t.a. Il tepore del Fuoco si adagia, imbarazzato
sulle tue forme. Lui, elemento vivificatore. Il principio della vita che scaturisce da tale tempra mondatrice, ora, così in te dorme. La percezione del tuo respiro, da asserire cosmico, dentro le nadi calma la mente. Dandomi pace. Una coscienza d’equilibrio e centralità seda il mio piglio contumace, fa sì che prana pervada il mio essere. Rende a me un poco meno intangibile il tuo soffio vitale. Ammansisce l’afrore, intanto l’Aria diviene via via più debole. E ti fa da guanciale. La Terra si addolcisce, materia primordiale, e muta in giaciglio. Domani con l’aurora aprirai le porte del giorno. Ospiterai, nutrirai ancor la mia vita con ogni tuo piccolo dettaglio. Nulla mi attrae più dell’aurora, ma il mio destino è dimorare sul fondale, fin quasi nelle profondità di tritone nel suono di un corno di conchiglia, dove i confini restano ancora da scoprire. L’Acqua ti lambisce la schiena, e mi ha promesso il mare che mi porterà dent... (continua) ![]() ![]() ![]()
Sono il pennino di una Musa annegato nel calamaio Arrivai in questo luogo per sfuggire agli occhi di una donna che nemmeno conosco.
Sono la memoria di un viso sbiadito, così celestiale da dover avere di diritto un posto nell’Olimpo, non questo chiostro se non fosse quel viso stato cagione dell’invidia degli dei, mentre su questa terra non trova epiteti quanto basta soavi per narrarlo la penna tra le mie dita. Sono qui da così tanto tempo che non so dire cosa sia lirismo, e quale la mia vita… …il ricordo annebbiato dei capelli di lei che gli accarezzano (elegia prosastica III -Mitografia, agosto 2020)... (continua) ![]() ![]() ![]()
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