RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Una donna sta anche in come porta l’anima Ho assopito i sogni, ma resta ancora la tua mano che mi ha scostato nel tuo scivolarmi dalle braccia nel darmi la buonanotte di schiena.
Coricandomi senza sonno mi sono stato vicino, battendo a macchina ti ho trovata che guardavi le onde femminili e ostinate. E così simili tra voi. Cercando con le mie le tue dita, ti sei irrigidita nel sentire il mio viso sul tuo con le goccioline della brezza. Poscia, come le onde ti sei lasciata andare. Ti ha attraversata un brivido appoggiandomi la luna sulla guancia, e poi il vuoto. Quel vuoto che lasciano le onde.
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Sventola, bianca Rima viene, siede e corre via
...o indugia in righi di poesia Il veglio solo quand’è notte Con le vesti logore, pien di toppe Peritandosi, fido all’alma sua, di non turbar alcuno, Penna d’oca, china e calamaio Dai calzetti, come il cuore, pien di toppe Nel cucinino, mentre fuori imbianca, ![]() ![]() ![]()
Cenni di Marceau Quando il sole si corica sulle preghiere dei bambini,
lui appare nel suo completo grigio e senza calzini… Loro ci insegnano Dicono che lui stette lì per un attimo, poi smise Ogni volta che il sole si stropiccia pigro gl’occhi dietro ai panni... (continua) ![]() ![]() ![]()
Part-time Quello che resta di D. è un padre, perché l’uomo è oramai solo part-time.
Riesce a sentirsi completo, a settimane alterne a seconda dei turni al lavoro di Elisa, tra le 7.20 e le 8.10 o tra le 16.00 e le 17.00 quando porta o va a prendere i suoi ragazzini a scuola. E nel fine settimana… un giorno e mezzo tutto con loro. Sa D. che in fondo è fortunato perché Elisa gli permette di stare con i suoi figli ogni week-end. Loro stanno facendo fatica, era prevedibile vista la situazione, ma vivono il tempo col padre come una gita fuori porta o tante piccole vacanze ravvicinate. Hanno aiutato D. ad arredare la sua casetta, gli danno continui consigli sulla disposizione del mobilio e lo sgridano se qualcosa è in disordine. Quando lo fanno, D. sorride. Solo in quei momenti riesce a sentirsi ancora felice. Cinque chilometri o poco più distano le due case, ma quando è sera durante la settimana il vuoto che fa compagnia a D. è una voragine che pare inghiottire i pensieri… …poi arriva la tele... (continua) ![]() ![]() ![]()
2.0 Scrivemmo insieme la
più bella delle poesie tra le pieghe del nostro letto, e all’approssimarsi di ogni nuova alba mi ritrovasti perché di questo dono ne ho grande rispetto. Mi trovasti chino sul tavolo, sopraffatto dal sonno… e ridesti, leggendo nella polvere che lasciai s’adagiasse piano, per pigrizia, mentre dormivi inconsapevole… ma forse non ricordi. Scrissi con l’indice, esitando, che ti amo. Tra le pieghe del nostro letto mi sussurrasti all'orecchio, adagio, quanto già allora trovavi gli rassomiglio. Ora dopo tredici anni dobbiamo trovare in noi l’accortezza per spiegare che papà e mamma non si amano più a nostro figlio. (24 dicembre 2023, nozze di lino)
…scritta su di un foglio che cade dalle pagine de Il nome del vento, di Patrick Rothfuss…
“Era di nuovo notte. La locanda della Pietra Miliare era in silenzio, e si trattava di un silenzio in tre parti. ![]() ![]() ![]()
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