RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Un racconto d’Amore. In questi anni, ho imparato a conoscere ogni angolo del tuo cuore, la tua forza, la tua dolcezza e la tua dedizione. Sei una donna straordinaria, una madre premurosa e una compagna che mi ha insegnato cosa significa l'amore vero. La tua intelligenza, la tua sincerità, il tuo impegno instancabile nel lavoro e nella famiglia mi hanno sempre ispirato. Sei il pilastro su cui si fonda la nostra vita, sempre pronta ad aiutare chiunque, con quel sorriso che sa calmare ogni tempesta.
Ogni giorno, quando ti guardo, mi ricordo di quanto sia fortunato ad averti accanto. Il nostro amore, che abbiamo costruito con pazienza e passione, è il più grande dono della mia vita. Era, è e sarà, come lo abbiamo sognato tantissimi anni fa. Siamo cresciuti insieme, evolvendoci, ma sempre con quella stessa essenza di unione che ci ha legati fin dal primo giorno. Ti amo più di quanto le parole possano esprimere, e ti prometto che continuerò a fare in modo che il nostro amore resti sempre un riflesso di ciò che... (continua) ![]() ![]() ![]()
LA CASA DEL TEMPO La casa di Maria, piccola ma accogliente, custodiva il passaggio del tempo. Le pareti, ricoperte da foto sbiadite, raccontavano storie di generazioni. Maria osservava il padre, seduto vicino al camino, ormai più debole ma con uno sguardo vivace. Nonostante l’età, continuava a raccontare storie, e Maria lo ascoltava come quando era bambina.
Ora, però, non era più lei ad aver bisogno di lui. Il padre, che un tempo l’aveva guidata, aveva bisogno della sua cura. A volte dimenticava, altre volte era stanco, ma Maria era lì, pronta ad aiutarlo come lui aveva fatto con lei. Un pomeriggio d’autunno, prepararono insieme il caffè. Maria notò che le sue mani tremavano e si fermò a guardarlo con dolcezza. “Papà, mi ricordo quando mi insegnavi a fare tutto questo. Mi hai dato tanto. Ora è il mio turno, lo sai?” Il padre sorrise, e Maria sentì quel sorriso come una forza, la forza di restituire l’amore con pazienza. Lo accompagnò sul divano, il caffè si raffreddava, ma la casa sembrava più lumino... (continua) ![]() ![]() ![]()
MAYA E IL FIORE CURATIVO C'era una volta una giovane donna di nome Maya, che viveva in una piccola città di montagna. La sua vita era scandita dalla routine e dalla razionalità: ogni decisione, ogni passo, era sempre basato su logiche precise. Un giorno, però, durante una passeggiata nei boschi, sentì un'irresistibile sensazione di malessere e decise di prendere un sentiero che normalmente avrebbe ignorato. Nonostante fosse più lungo e sembrasse meno sicuro, la sua intuizione la spingeva a seguirlo.
Improvvisamente, mentre percorreva quel sentiero, Maya inciampò su una radice e cadde, ma dietro una collina scoprì una piccola radura che nascondeva un fiore raro che nessuno aveva mai visto. Quel fiore, secondo le leggende, aveva proprietà curative straordinarie. Se non avesse ascoltato quella voce silente che l’aveva guidata, Maya non avrebbe mai trovato quella scoperta unica. Morale: A volte, la ragione non basta. Il sesto senso, quella voce silente che ci parla nel cuore, può condurci verso scoperte che la... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL PESO DEL PRESENTE Crescere non è correre. È restare in piedi mentre tutto vacilla.
I fratelli parlano di segnali positivi, ma i figli contano gli spiccioli. Tra stipendi leggeri e pensioni superleggere, si sopravvive. Intorno si spende, si ostenta. Dentro, si stringono i denti. Ogni giorno è un equilibrio fragile, fatto di rinunce e silenzi. Non servono promesse, ma rispetto. Non serve brillare, basta respirare. Chi governa, invece, dimentica il valore della misura. Parla di futuro, ma ignora il presente che traballa. Eppure, c’è chi resiste. Con dignità. Perché a volte, restare in piedi, è già tutto ciò che si può dare.... (continua) ![]() ![]() ![]()
I cavalli della Georgia I cavalli della Georgia hanno i paraocchi. Non li hanno messi loro: glieli hanno infilati con cura, con calma, con lentezza, come si fa con le cose inevitabili. All’inizio si agitavano, scalciavano un po’. Poi il mondo è diventato più semplice, più lineare, più comodo da percorrere. Avanti e basta. Senza vedere i lati. Senza chiedersi se ci fosse qualcos’altro.
I cavalli della Georgia stanno in silenzio. Il silenzio è una virtù, gli hanno detto. Parlare crea problemi. Ragliare è da asini. E così tacciono. Ma applaudono. Applaudono forte. Applaudono ai discorsi solenni dei guerrafondai, quando parlano di “difesa”, “onore”, di “missione” e “giustizia”. Nessuno nomina la parola “morte”. È una parola vecchia, scomoda, pesante. Molto meglio “intervento mirato”, “azione preventiva”, “interesse strategico”. I cavalli applaudono. Con gli zoccoli, con i colli che si piegano, con gli occhi nascosti dietro ai paraocchi. L’approvazione è cieca ma ordinata. Una coreografia perfetta. Nessuno e... (continua) ![]() ![]() ![]()
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