RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Frutta martorana e ossa dei morti

Dalle mie parti, durante il periodo che ruota attorno alla Festa di Ognissanti e la Festa dei Morti, nelle pasticcerie, nei panifici e nei bar è onnipresente la frutta martorana. Si tratta di riproduzioni reali di frutti realizzati con pasta di mandorle dipinta rigorosamente a mano con del colorante alimentare.
Ci sono poi, degne si nota, le ossa dei morti, caratteristici biscotti Made in Sicily di dura consistenza che vengono preparati con zucchero, farina, albume e chiodi di garofano.
Ricordo che io e mia sorella Cettina, rispettivamente di otto e sei anni, non avevamo ancora assaggiato né gli uni né gli altri, tant'è vero che in diverse occasioni incollavamo le facce alle vetrine di una rinomata dolceria, sbavando e immaginando quanto potessero essere buoni. Finché un pomeriggio d'ottobre i nostri genitori ci promisero di acquistare un cabaret misto, a patto di pazientare fino al 2 novembre, e di mangiarli con parsimonia per evitare danni ai denti.
Dal momento che fummo invitat... (continua)

Giuseppe Scilipoti 03/11/2020 - 14:46
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La casa colonica

Una casa distrutta, lasciata in balia del trascorrere del tempo. Una casa fantasma senza fantasmi. Una casa che una volta aveva un focolare domestico. Evocazione e suggestione, ecco cosa provo. 
Io, soldato, mi ritrovo col tipico camuffamento militare per un addestramento ai Colli San Rizzo, imboscato in mezzo al marciume con un fucile caricato a salve in attesa dei “nemici.”
Non sono da solo. Gioele, il mio commilitone, fa caciara con il cellulare, non prendendo seriamente il compito assegnato. Gli chiedo di fare silenzio e di mostrare osservanza per questa dimora rurale. 
«In caso verremo "ammazzati", ci pagheranno lo stesso» mi dice con leggerezza. 
Quattro spari. Siamo stati “colpiti”, peccando ahimè di distrazione. Ci accasciamo per rendere realistica la simulazione, per poi rialzarci e raggiungere il plotone. Quel che è certo è che un pezzettino del mio cuore è rimasto lì, a terra, vicino a un decrepito caminetto.... (continua)

Giuseppe Scilipoti 08/11/2020 - 14:47
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I frollinacci

15 Settembre 1995. Il giorno, il mese e l’anno in cui è nata Elisa, la mia sorellina. A poche settimane dalla sua nascita, in puro spirito meridionale, i parenti e gli amici gradualmente venivano a trovarci a casa nostra. C'era chi portava in dono dei giocattoli, chi dei vestiti o degli accessori per la bebè e chi delle buste bianche contenenti una o più banconote. 
Erano giorni di festa, nei vari cabaret di paste e di pasticcini posizionati sul tavolo del soggiorno, non potevano mancare un centinaio di confetti rosa. Di tutto quel ben di Dio ne ero ghiotto, così come Cettina, "la mia sorella più media," per dirla alla Nino Frassica, un undicenne e una novenne complici, una sorta di Bonnie & Clyde con quell'intrufolarci di nascosto nel salone per arraffare, visto che i nostri genitori ci proibivano di toccare i dolciumi destinati agli ospiti.
A farci visita per ultimi furono due anziani prozii, Turi e Ada, da sempre bollati i più tirchi del mondo. Quel pomeriggio notamm... (continua)

Giuseppe Scilipoti 13/11/2020 - 14:48
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Drip. Drip. Drip.

Drip. Drip. Drip.
Cesare, un ragazzino di Esquilino, uno dei quartieri più disagiati di Roma, se ne stava sdraiato sul letto con l’intento di dormire, ma a causa di un fortissimo temporale, il gocciolamento continuo dal soffitto in un secchio di metallo sul pavimento, gli rendeva il sonno difficoltoso. Inoltre, pur avendo svuotato il contenitore poco prima di coricarsi, presto sarebbe stato pieno di altra acqua piovana, scomodandosi di smaltirla nuovamente.
«Li mortè, ma proprio ‘sta stanzaccia me doveva capità» borbottò a bassa voce. 
Drip. Drip. Drip.
A Cesare venne poi l'idea di sostituire il secchio con una damigiana vuota in vetro da trenta litri con bocca larga, immettendo una serie di stracci al fine di attutire il rumore da sgocciolamento. Funzionò. 
«Porca mignotta! Che genio che sono! E bonanotte ar secchio!»... (continua)

Giuseppe Scilipoti 18/11/2020 - 14:49
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Notando e (an)notando

Mi trovo a Noto, in un noto studio notarile di un noto notaio, per una notazione di un atto notarile.
Noto che il noto notaio, nota più del dovuto la collega notinese.
«Chi notasti?»
«Stavo notando le note annotate.»
«Cosa hai notato?»
«Che son degne di nota!»
«Hai notato altro?»
«Noto di quanto sei notevole!»
«Hai notato, eh?»
«Noto poi che mi hai notata!»
«Noto con piacere che l'hai notato!»
«Noto noto...»
«Nota bene che sei notabile!»
I notai non mi notano, esclamo una nota parolaccia che non viene notata e lascio il noto studio notarile di Noto.


Nota dell'autore: testo in cui sperimento la paronomasia, chiamata in gergo bisticcio di parole. Tale figura retorica consiste nell'accostare più lemmi possibili dal suono simile, differendo di una o di qualche lettera dal significato somigliante o diverso.... (continua)


Giuseppe Scilipoti 28/12/2020 - 19:12
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