Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
La mensa militare Nel periodo in cui ho prestato servizio nell’Esercito, una mattina, in pausa pranzo, io e un certo Vallelunga, un collega originario di Palermo, discutemmo sugli aspetti positivi della mensa militare verso la quale ci stavamo dirigendo. In proposito, constatammo che oltre a risultare pulita, offriva un vitto buono e abbondante, inoltre essendo gestita dai civili, noi militi, per fortuna non dovevamo fare turni di corvée in cucina a pulire pentole, tegami e quant'altro.
Sull’igiene, mi rimangiai le parole, difatti appena mi piazzai col vassoio davanti ai banconi costituiti da pannelli divisori, notai un insetto in una delle vaschette rettangolari in acciaio inox piene di cibo. «Cosa prendi? C’è la pasta al burro, gli gnocchi ai quattro formaggi, il riso al pomodoro…» inizió a chiedermi un'addetta alla distribuzione dei pasti. Le indicai il risotto, ma soltanto per esporre la mia ripugnanza. «Scusa, lì c’è un moscone morto!» esclamai schifato. «Shhh, parla piano! Sennò lo voglion... (continua) Giuseppe Scilipoti 26/12/2023 - 23:23 commenti 9 - Numero letture:194
Giorgio e Bruna Giorgio, si innamorò di una bella ragazza bruna di nome Bruna conosciuta al parco mentre facevano jogging.
Una mattina, dopo una lunga corsa, i due si sedettero su una panchina e si misero a parlare del più e del meno. All'improvviso, il ragazzo passò il braccio intorno alle spalle della morettina e si dichiarò senza preamboli. Lei - «Ehi, quanto corri!» Lui - «Ma se stiamo fermi!» Lei - «Guarda che io cambio i ragazzi come se fossero scarpe.» Lui - «Da tennis?» Lei - «Sì, anche!» Lui - «Non ho speranze, quindi?» Lei - «In verità sei molto carino. Possiamo provarci, dai. Ti avverto però che le mie amiche mi chiamano 'Miss Spezzatino.' Vuoi che ti spieghi il perché?» Lui - «Non ce n'è bisogno. Bruna, ti prego di non spezzare mai il mio cuore. Se proprio devi spezzarmi qualcosa, preferisco un osso, tanto ne ho più di duecento.»... (continua) Giuseppe Scilipoti 31/12/2023 - 23:43 commenti 10 - Numero letture:197
Un'urna per ciascuno La tumultuosa procedura del divorzio dei miei genitori è giunta al termine, tuttavia rimane ancora una questione da risolvere, ovvero che tra un mese dovranno sostenere un altro colloquio con il giudice per stabilire con chi andrò a vivere.
Mamma e papà mi stanno sfinendo e come se non bastasse hanno ripreso a litigare duramente davanti al portone del tribunale. Avvampato dalla rabbia, mi allontano di soppiatto dalla coppia scoppiata per vagare per la città senza una meta, ma con in mente un'idea precisa. Caspita, riconosco in me un tipo di saggezza paragonabile a quella di Salomone, un re tanto decantato dalla Bibbia. Tramite il cellulare, invio vari SMS a quei due, spiegando le ragioni che mi spingono al suicidio, la tipologia con la quale intendo attuarlo e che vengano rispettate le mie volontà, cioè che dopo la cremazione, le ceneri del sottoscritto siano conservate in due urne. Un'urna per ciascuno.... (continua) Giuseppe Scilipoti 11/01/2024 - 19:46 commenti 7 - Numero letture:207
Il corso di paracadutismo Nel periodo in cui ho prestato servizio nell’Esercito, decisi di frequentare il corso di paracadutismo, sia per provare l'ebbrezza della caduta libera che per conseguire il brevetto. Completai soltanto la parte teorica dal momento che per una serie di circostanze non ebbi la possibilità di raffermare.
Ricordo che le lezioni venivano tenute in una grande aula da un sergente istruttore di origine calabrese che paradossalmente di cognome si chiamava Alati. «Sergè, cosa bisognerebbe fare se il paracadute non si dovesse aprire?» gli chiesi un pomeriggio mentre il corso era in corso. «In tal caso è consigliabile insistere più volte nel tirare energicamente la maniglia. Altrimenti, ci si affida al paracadute ausiliario che si trova a destra.» «Capisco, ma qualora non si aprisse nemmeno quello?» «Beh, capirai al “volo” che era meglio rimanere con i piedi per terra.» Dopo quella risposta, quasi tutti i miei commilitoni presenti, sollevando e muovendo le braccia come se fossero ali d'ucce... (continua) Giuseppe Scilipoti 31/01/2024 - 22:36 commenti 12 - Numero letture:192
Il cinico, l'infame, il violento Erano passati ben tre mesi dall'ultima volta che io e Riccardo, il mio collega avevamo ricevuto lo stipendio da Mario, il titolare del negozio di ferramenta per il quale lavoravamo. Il boss, quasi quotidianamente, si giustificava adducendo i costi di gestione, le tasse e la merce da pagare ai fornitori, pregandoci dunque di pazientare per gli accrediti.
Riccardo continuava comunque a dare il massimo, sebbene, in più occasioni, tendesse a manifestare segni di preoccupazione e di nervosismo. D'altro canto i suoi risparmi stavano terminando e, avendo a carico la madre e la sorella, la sua situazione non era certamente delle migliori. Per me, al contrario, dal momento che vivevo con i miei genitori ambedue pensionati, le incombenze e i grattacapi risultavano pari a zero. Tuttavia, per una questione di principio, attuai il quiet quitting che consisteva nel fare il minimo indispensabile, assumendo inoltre un atteggiamento cinico e indisponente. Della serie: no money, no party. Le settimane... (continua) Giuseppe Scilipoti 01/03/2024 - 05:45 commenti 16 - Numero letture:191
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