RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Hydrusa nel tempo delle gocce

«Era il tempo delle gocce e un senso recondito di freddo scendeva dalle caverne segrete del mondo del mai…»

Sognava ancora il cavaliere della sua Iscandar e ogni cosa intorno giaceva inerme, le lacrime delle stalattiti sfioravano le terre e Hydrusa piangeva in silenzio per non svegliare il suo signore.
L’elsa della spada d’acciaio era spezzata dalla lama e dormiva accanto allo spirito antico.
Nelle profondità dei perché gli universi si mescolavano e il soffio eterno dei venti di levante spazzava il silenzio delle grotte del mai.
L’eco del ticchettio delle lacrime di Hydrusa ondeggiava come un suono celestiale negli anfratti e l’elmo del cavaliere se ne stava accanto a Iscandar in un refluo ondeggiare donato dal movimento dell’aria.
Tutto viveva e moriva allo stesso istante e tutto negli occhi di cristallo di Hydrusa che lasciavano cadere le gocce dei sogni senza mai smettere.
Ella osservava il sonno del cavaliere da mille e mille e mille anni mentre arbusti di cedri e ninfee da... (continua)


Jean Charles G. 07/07/2022 - 16:57
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Ubaldo e Uberto in inferi invisi

Poi che Ubaldo de Cerci fubbe tradito
da Uberto degli Uberti in facente accordo
egli non resse tal subito sprofonno ordito
e ricercando justitia morì in disaccordo.

Di tanta mercanzia vestiaria defraudato
e molte pecunie furo a di lui sottratte
Ubaldo non le disse certo a caval donato
e bestemmie infernali a Uberto mandatte.

E allor preso da follia iusta ma insana
preso calamaio e orpelli ‘sì scrisse
che pareva pelva sbavata e non umana
da far augurare che a Uberto accidenti venisse.

E invece destino volle assai consunto
che nel mentre il bon Ubaldo scrivisse
che in tutti i modi socio fusse defunto
un coccolone fe di lui che tanto morisse.

Rimase tosto detta ordita scrittura
ch’alcun nomano per fatto reale
di stessa penna filante dura iattura
da non esser presa in loco banale.

E per non esser da meno Uberto
dal judicio terreno fu catturato
e al patibolo morto presto aperto
ch’or ello pur all’inferi è accasato.

«Lasciansi or di sotto righe rinvenute d... (continua)


Jean Charles G. 14/07/2022 - 09:48
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Petrarca arriva ad Arquà

«Poi che fui nell’arco del viale che ad Arquà dà accesso, ch’erto sale alla chiesa e lì del borgo appare visione, m’accostai al luogo di sepoltura del sommo cantore Petrarca e cullato dal silenzio dell’altura mi posai sul solitario sacello e... l’anima del Poeta a me parlò raccontando»

Fu che di me all’andar lento
vid’io d’acqua un canestro e molta fu la sete
nel luogo e nel pregare
sì m’accostai ai massi del borgo cinti.
Non di beltà giovine appreso
e da fardello appesantito
m’apprestai allo scalino poggiando sempre il pie destro
lungo una spanna avanti l’altro
e di frutti rossastri un bastone tenero
m’accompagnava a lenir fiato.
Cor esultava nel pur defesso volto
tanto da veder oltre la valle
e là decisione venne d’ergere torre
donde il tramonto seduce l’occhi
e la mente volge l’anima al creatore.
Simil verso principiai a nutrire lo scrittoio
e nella consapevolezza d’affresco
tinsi le parole c’allor sovvenne senile percezione
nell’afferrare l’ultime grazie,... (continua)


Jean Charles G. 18/07/2022 - 10:51
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Della nobil Historia e delle leggende della mia famiglia

«Correva l’anno millecinquecento e fue sorte che nobile Gravili prese in sposa nobildonna della famiglia Acaya...»

Così era citazione dal libro delle famiglie nobili del Regno delle due Sicilie e tal fu la storia che difficile fu dar seguito a coincidenze e leggende.
In un giorno assolato d’agosto mi trovai ad Acaya nelle Puglie che nemmeno so dire come e dal suo fascino fui rapito per arcano legame a me ancora sconosciuto.
Rimanendo affascinato dalla sua storia e da quella del suo ideatore e costruttore feci alcune ricerche storiche.
Questa cittadina fortificata, nel cuore del basso Salento, fu costruita dall’architetto Gian Giacomo Acaya che molte altre fortezze aveva eretto per l’imperatore Carlo V, tra queste il castello di Lecce.
Per una serie di sfortunate circostanze, dovute a fiducie mal riposte in amici, Gian Giacomo cadde in disgrazia e fu imprigionato nel castello da lui stesso costruito e lì vi morì in cella.
Unica colpa aver fatto da garante a un caro amico mal pag... (continua)


Jean Charles G. 27/07/2022 - 13:56
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I promessi sposi del lago

«Quel ramo del lago di Gutrhoolmistrudel che volge il guardo verso le montagne di Molmettungrenstraamberg segna il confine tra le terre dei Gimildringulp e quelle degli Ulgstrolminculen.
Un'ansa dello istesso trovasi diritta portare allo villaggio di Gimildringulp, incastonato a mo di estuario di mare e di contorno fanno poi serie di monti a forma di cono, tanto che in lingua locale vengon detti i Gelatonpannuldhom.
Intersecano fra loro anca gnuna serie di struduzzole che per il loro andare tortuoso seguon calli e monti nel pede della montagna e finiscon sempre dove non devono, tanto che li viandanti chiamano esse con nome di Docazzostiamoandaltumdine.»

Per una di esse tornava, bel bello dalla passeggiata, una mattina di cielo terso e dall'aspetto cirro patico dei nembi, il curato della parrocchia d'un villaggio in quei loci situato.
Ei teneva la testa bassa, intento a leggere playboyscout, e diceva le sue orazioni in silenzio mormoroso: «Uhmmmmmmmmm, uhmmmmm, slurp, slurp, bonaz... (continua)


Jean Charles G. 01/08/2022 - 08:22
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