RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Normali...chi?

Gira intorno a casa, silenzioso e non visibile o si manifesta nel suono, nella sagoma, tutto, niente o una parte. È il popolo della notte, nella campagna intorno a casa di Giada.
La stagione ne varia alcuni componenti. Altri si aggirano tutto l'anno. Quella terra appartiene a loro, da sempre.
La civetta tra le piume soffre il pregiudizio, il cinghiale scava le buche e mai dove servirebbero, i rospi al di sotto delle muricce aspettano l'acqua di scolo della pioggia o di chi bagna i fiori.
I geki sotto la tettoia aderiscono perfetti, almeno così lei si augura quando passa sotto le travi. L'istrice e il tasso, discreti, si offrono agli occhi, di rado, nella loro bellezza. I caprioli scendono, a piccoli gruppi, ed è incanto, tolgono il fiato mentre i ricci golosi mangiano i biscotti lasciati dagli uccellini. E poi ci sono loro, predisposti ad una vita guardinga, nelle ombre, forse ci sono, forse sono altrove.
Giada è sola quella sera. Mauro suo marito ha il campionato di calcetto.... (continua)

Grazia Giuliani 31/01/2019 - 21:09
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Haiku M

fremito bianco
il mandorlo fiorisce-
voci nel vuoto... (continua)

Grazia Giuliani 24/02/2019 - 23:08
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Un lembo...

Di tende ne ho cambiate tante.
Tende da scorrere, da arricciare, da calare. Tende per aspettare.
Questa sera, mentre il tramonto si è abbassato nell'incavo della collina ad li là della finestra, ho spostato un lembo della mussola bianca: metà del viso, metà del corpo, per indugiare sull'ultima luce. È una tenda per aspettare, ti lascia osservare, ti protegge dallo sguardo di chi potrebbe arrivare. Lascia che gli occhi facciano la strada lungo il marciapiede, scavalcando la transenna posta a proteggere la buca scavata dalle piogge, che si inarchino sulla panchina dove le scritte incise hanno preso la ruggine e che cadano sulla mano di Pietro, che si appoggia al bastone, mentre rientra a casa.
I miei occhi non hanno fame, né sete, non hanno sonno mentre il buio assottiglia il mondo della strada. Non ho visto i tuoi passi muoversi, non ho sentito il lampione che con un click ha acceso la luce sul sipario del marciapiede, dove sosti.
Ho spento la lampada che dal basso illumina il so... (continua)

Grazia Giuliani 11/03/2019 - 21:42
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Confidenze al cielo

Lui è bravo, fa matematica come lei va in bicicletta.
All'uscita di scuola la mattina le si è messo accanto, i capelli mossi si son confusi con la barba dalla quale Greta non ha staccato gli occhi, la bocca le è sembrata morbida mentre le diceva “Posso aiutarti per il compito di domani, ci vediamo? Scrivimi...”
“A dopo Edo. Devo studiare anche Inglese, ci provo”.
Ora lo zaino semivuoto sobbalza sulle spalle della ragazza, la gonna corta e le calze sopra il ginocchio si muovono mentre corre lungo il muro che costeggia il fiume: corre perché è tardi, perché non vuole essere vista, perché ha paura di quell'appuntamento con Edo.
Alla fine del muro, sulla destra, si abbassa, il canneto alto la sovrasta, l'aria dell'imminente temporale ha reso scuro il fiume, il cuore le batte. Edoardo è seduto ai piedi del muretto, fatto di sassi, senza muratura come quello a casa della nonna.
Seduti, le spalle appoggiate al muro, Edo le ha messo il giubbotto dietro la schiena per proteggerla dai sass... (continua)

Grazia Giuliani 04/04/2019 - 14:05
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Meteo.it

“Psss, 'more...dormi?” sussurra lei, così vicina all'orecchio che lui sussulta
“Che c'è, che succede?”
“Niente... dormivi?”
“Prima che tu mi svegliassi dormivo sì, e bene!”
“Allora scusa, credevo non dormissi...russavi eh, ma pensavo tu fossi sveglio!”
“ Eh certo, ci manca che russi anche quando sono sveglio!Eccoci! Quando inizi così mi viene la pelle d'oca! Ormai...dimmi perché mi hai svegliato?”
“Niente di importante dai...solo che pensavo a quando ti feci togliere la ringhiera della scala...
Ti ricordi quando è stato?”
“Eh, a quest'ora non ricordo nemmeno come mi chiamo...ma tu, te lo ricordi giusto?!
Anche la data immagino?!”
“Non è una colpa se ricordo l'anno di certi fatti! E anche il giorno, a volte anche l'ora! Non è mica piacevole sai questo!”
“Ecco, ora ho i brividi, vieni al dunque. Io ricordo solo che dopo aver tolto la ringhiera tutte le
persone che vengono da noi e devono salire su...vanno prese per mano!”
“Esagerato! Solo le nostre mamme avevano paura... (continua)

Grazia Giuliani 02/05/2019 - 00:16
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