RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Appena dietro una voce, l'invisibile nemico.

Ha la bombetta e un sorriso che struscia su un piccolo taglio a sinistra della bocca, segno di una barba rasata in fretta, rimasuglio di una mattina iniziata prima dell'alba.
Cora lo aveva ascoltato al telefono il giorno prima, o forse era venerdì, quando suo padre andava a far la spesa in bicicletta e uscendo dal cancello la salutava con una scampanellata, che a lei sembrava una risata.
La voce al telefono l'aveva sorpresa. Aveva arricciato le labbra verso l'alto, a toccare il naso e le era uscito un cinguettio. Se ne era vergognata. Il tono maschile al di là del telefono era serio.
“Signora Cora, non ho molto tempo, lei è convocata ad un provino. L'aspetto a Cinecittà, all'entrata troverà i miei collaboratori. Andrà tutto bene.”
La sua sicurezza aveva indisposto Cora. Si era passata la mano tra i capelli bagnati, le gocce si erano spostate verso le punte e da lì, sulla schiena, lasciando un brivido di freddo “Ma io non ho chiesto di partecipare a nessun provino, che m'importa ... (continua)

Grazia Giuliani 07/04/2020 - 19:42
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Congiunta lei, congiunto lui...

È una tigre o un leopardo? O il rivestimento di un cavallo a dondolo, un pezzato marrone e caramello che si stende su di me ignorando che l'aria è tiepida. Io mi copro, fino alla gola e a volte anche più su. Sembrano orme, impronte lasciate sul tessuto corposo, s'illuminano tra il divano e la mia gamba... la luce del telefono che suona con una canzone nuova, l'ho cambiata ieri. Avevo la Turandot, ho messo Tina Turner. Voglio ballare.
“Ciao amore, sei impegnata?”
“Ma no, pensavo di chiamarti. Hai sentito la novità? Il Dippi Ciemme?”
“Non ancora... che cosa dice... Dicci?”
“Ma secondo te, noi siamo congiunti?!”
“Amore, tu sei molto congiunta a me!”
“Ecco, allora dice che possiamo vederci! Ma dobbiamo essere stabili.”
“Oddio, stabile non ti si somiglia granché, ma a me piaci così, quindi possiamo vederci?!”
“Mi sembra un sogno, dopo due mesi...”
“Subito allora, perché aspettare...?!”
“Oh no, non ho l'assicurazione all'auto, l'ho sospesa! Non posso venire...dobbiamo aspettare..... (continua)

Grazia Giuliani 30/04/2020 - 17:06
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Il mio nome, dopo di voi...

“ Al lettore affinché sappia come io ho amato questa donna”.
Chi legge, in questo caso, sono io, l'ultima delle sue tre figlie.
La frase è la prima pagina di un quaderno, con la copertina grigia e gli angoli arricciati, che la saliva passata sulle dita non ha placato la voglia delle pagine, appena stinte, a tentare un volo.
E nei sottofondi delle righe le parole filibustiere hanno solcato il mare saccheggiando buste incollate e cassetti chiusi a doppia mandata. Libere, le ho trovate sul cassettone della mamma, quando il suo profumo non aveva ancora toccato il pavimento e muoversi tra le sue cose era come strisciare sulle pareti della mia ferita aperta.
Agosto 1946: quando l'amore corre sulle spalle magre del dopoguerra, sulla tua scapola ferita al confine con la Jugoslavia e lei contava i passi della cicatrice, e t'incantava con le stelle che dalla bocca agli occhi correvano le praterie dei sogni dei sopravvissuti e galoppavano le libertà attraverso le maglie strette delle rett... (continua)

Grazia Giuliani 15/05/2020 - 19:41
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La verità della notte

C'è un intervallo tra il buio e la luce di un faro. Non è l'uno, non è l'altra.
Solo un territorio di mezzo, un pezzo che non esiste se non si conosce ciò che cuce i lembi, chi getta ponti nella penombra e si gode l'attimo di passaggio, senza temere il vuoto.
È così vicina casa mia al promontorio, che il faro lascia una vibrazione sui vetri chiusi, al passaggio della luce e la risucchia in silenzio, prima che il buio soffi un alito fresco sulla scogliera, aspra.
I cactus lasciano il posto alle berte, accovacciate negli incavi ricchi di sale.
Dove evapora il mare si può restare nudi.
Ho un amante francese.
Il me dit Je t'aime, ta bouche rouge è più bella della Tour Eiffel. Io cucino gli spaghetti col basilico dell'orto, vicino alla vigna dell'Ansonaco. Profumano la cucina.
I calici di vino si sfiorano in uno sfregarsi morbido che non trattiene una goccia. Rotola tra noi.
Chi la insegue vince. Io e lui in corsa, antagonisti in una stretta alleanza.
Ho un amante dalla risata... (continua)

Grazia Giuliani 12/10/2020 - 19:45
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La vita dei silenzi

Non glielo avevo mai detto. Così come lui aveva fatto con me.
Parlammo di strade e incroci pericolosi, di costi e mutui insostenibili. Erano le case malandate ad attrarmi. Giorgio aveva capito che lì intravedevo qualcosa di buono da fare. L'agenzia immobiliare era tutta sua. Lui si divideva tra la scrivania dell'ufficio e le vie del centro storico, i palazzi rigati dall'umidità in periferia e le villette a un piano, al massimo due, al limitare delle strade di campagna.
Era il tratto tra la città e la collina quello che ancora non mi aveva mostrato. In alto rispetto alla prima e troppo in basso perché potesse vedere il fianco del colle scendere: un solco tracciato tra gli uliveti, fino ad allargarsi, un polmone tra i sentieri di terra battuta e il campanile volto ad ovest.
Non c'eravamo detti che c'era un piacere in più tra noi.
Nacque nella mia mente all'improvviso, vela si gonfia prima di capirne il vento. Il pensiero di lui, in me, mise gambe e braccia. Cercavo il silenzio per ... (continua)

Grazia Giuliani 07/02/2021 - 15:10
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