Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



RICERCA

     
 
IL CONVIVIO

Le istruzioni sono:

A tavola, davanti al cibo e al vino, nascono riflessioni, si realizzano confronti e talvolta si vivono conflitti. Scrivete un racconto dove la protagonista sia una tavola imbandita intorno alla quale i personaggi discutano senza riserve.


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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La cena delle beffe

La cena delle beffe

Dalla vetrata della saletta riservata del ristorante si poteva vedere la pista della discoteca, sita al piano inferiore, dove in un ambiente addobbato in stile simil-gotico, ragazze paludate con lugubri tuniche da strega e altri costumi orripilanti si dimenavano confrontandosi con ragazzi simil-vampiro o simil-zombie.
Seduti attorno alla tavola imbandita, tre uomini e le rispettive consorti con indosso anch’essi costumi a tema, dopo alcune portate bagnate con dei bianchi e dei rossi sapientemente abbinati, stavano arrivando al punto della cena in cui, complice le abbondanti libagioni, la conversazione cambia repentinamente registro e si comincia a spiattellarsi in faccia verità nascoste.
Alla cena generosamente offerta, così come i costumi affittati per l’occasione, da l’unico che se lo poteva permettere, ovvero Marco, quarantenne imprenditore che, come si suole dire, si era fatto da solo, sarebbe poi seguita una puntata in discoteca.
Alla destra di Marco sede... (continua)


vecchio scarpone 12/10/2018 - 19:01
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La triste storia di Angelina

Quel convivio maledetto

In quella famiglia, più che notizie piacevoli e rilassanti, chissà perché, principalmente a tavola, proprio nell’ora del pranzo, si riversavano certe discussioni, quelle per intenderci negative più disparate, oserei definirle pure maledette.
Non certo perché quella in esame fosse una parentela disgraziata.

Il motivo si potrebbe spiegare, forse, nel caotico quotidiano parapiglia ostile, vissuto tra quelle quattro mura, che poi si scatenava proprio in occasione di quelle solite conviviali.

In poche parole costituiva, per alcuni componenti, momento sdegnoso tanto atteso per la resa dei conti, proprio per “riversare” accuse, comunicare malumori, ostilità, mugugni, frustrazioni, e perché no, anche occasione di vendette.

Si ho scritto bene, si “riversavano” conflitti variegati in quella tavola imbandita, come se ciascuno volesse vomitare risentimento, malanimo covato nell’animo da chissà quanto tempo e aspettasse quell’occasione.
Alla stessa maniera fac... (continua)


Vincenzo Scuderi 30/10/2018 - 08:05
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Ma...siamo sicuri?

Sembra estate. Il muro tra pietre e mattoni nasconde ancora le lucertole. Furtive escono dalle crepe e si nascondono tra i vasi di piante grasse che si crogiolano al sole, non stanche di dare nuovi fiori.
L'alloro aspetta i pettirossi ma strizza l'occhio alle tartarughe che, confuse dal sole, alternano un giorno di letargo a uno di veglia, un giorno mangiano mentre l'altro dal loro rifugio, sonnolente, guardano il gatto che, dormendo, si allunga nel loro recinto.
Giulia siede sullo scalino, scorre lo sguardo su tutto quello che ci sarebbe da fare, indolente come i felini pensa che è ancora vestita da estate, che l'autunno le fa paura, che dovrebbe crescere, ma ormai è quasi vecchia e forse ha saltato un fondamentale passaggio.
Suo figlio sulla sedia a sdraio, ha gli occhi chiusi, nel silenzio del sole sembra perdersi, lei ne sente i pensieri scivolare tra gli ulivi circostanti. Solo suo marito si muove, dietro il rosmarino e la salvia. Mette a posto i sassi,quelli che la pioggia scr... (continua)

Grazia Giuliani 19/10/2018 - 19:31
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mestizia di una tavola filosofica

È difficile essere una tavola imbandita per la vigilia di Natale. Ahimè, quanto è dura. Gli essere umani parlano tanto di compassione e di empatia ma nessuno riesce davvero a capirmi. Forse non sono abituati a tavole che pensano, provano sentimenti o si mettono a raccontare storie. Forse perchè di solito non lo fanno. Ma io sì. Io sono speciale : cogito, ergo sum. Per chi non sa di latino e filosofia, "ho delle facoltà razionali, quindi esisto". È stato il buon Cartesio a dirlo. Questa tavola è più colta di voi.
Già, potrei addirittura andarmene ad insegnare in una grande università, se non fosse che mi hanno conficcata al centro di una stanza a reggere il loro cibo puzzolente. Non proprio sempre, però. Quando non sono allestita per i banchetti, ospito un orribile centrotavola con dentro qualche vecchio giornale. La gazzetta dello sport, il più delle volte: il padrone di questa casa sembra ossessionato da queste frivolezze.
Io, invece, le evito come la peste bubbonica del t... (continua)

Anita Lm 21/10/2018 - 19:25
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PRANZO INDIMENTICABILE

La tavola , il cibo, la tovaglia ricamata mi riportano indietro nel tempo, quando la cucina riusciva a fare magie ed il pranzo preparato col cuore riuniva le persone e anche i cuori.Proverò a raccontarvi di un invito a pranzo a casa d’una mia cara amica. Una signora non più giovanissima ma con una forza da far invidia a molti, uno spirito libero e una abilissima cuoca.Si avvicinava il Natale e in questo periodo ci sentiamo più buoni così Maria inviò inviti a parenti e amici con la speranza di ritrovare gli affetti di una volta. Arrivato il giorno stabilito, il suono del campanello mi annunciò, Maria mi corse incontro con il suo bel sorriso e un eleganza semplice che la distingueva.C’erano già alcuni invitati due donne e un signore panciuto, erano nel tinello che discorrevano non si accorsero di me che ero sgaiattolata nella sala da pranzo con Maria che non finiva di ringraziarmi del dono che le avevo portato.Si aprì davanti ai miei occhi una tavola meravigliosa, coperti per una quindic... (continua)

mirella narducci 14/10/2018 - 17:00
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Re Conte

Nella Valle dei Diamanti, nel regno dell’Argento, un nobile re voleva dominare l’intero pianeta, riportandolo all’età dell’Oro. Aveva un animo d’artista e una vena poetica indomabile, un re dedito all’arte e alla politica, alla nobile arte della politica. Viveva felice, andava in giro per il regno canticchiando le sue odi, perché al governo del Regno ci pensavano i suoi cavalieri della Tavola Imbandita. Il regno prosperava, non tanto per gli umili abitanti del regno dell’Argento ma per il re e i cavalieri, che da una parte garantivano il regno al Nobile re, dall’altra volevano anche aiutarlo a coronare il suo sogno, diventare Imperatore del Sacro Romano Democratico Impero, tanto che erano stati avviati contatti con il Papa per l’investitura sacrale nella cattedrale del Regno dell’Argento.
Tra i signori, collaboratori del Nobile Re Conte, c’era un cavaliere detto Di Maio, quest’ultimo è stato scelto dal Re, erano amici, suonavano insieme il menestrello e canticchiavano felici nei campi... (continua)

Savino Spina 11/10/2018 - 16:36
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un equivoco?

-Non me l’aspettavo sai? Non pensavo che sarei stata invitata anch’io. Beh, in fondo, è anche ora che conosca i tuoi colleghi.
-Spero che riuscirai a non annoiarti e poi, ti prego, limitati con il vino
-Mi stai dando dell’alcolizzata?
-No, no…per carità, sto solo dicendo che sai, vorrei il direttore ti vedesse in tutta la tua bellezza, eleganza e compostezza. Sono un uomo fortunato e tu non sei il valore aggiunto, sei la mia fortuna.
-Ho sentito le tue unghie sui vetri ahahahahah! Va beh! A, senti, metto il nero o il blu?
-Metti il rosso, ti sta d’incanto….
-Ecco, sempre il bastian contrario, comunque sono pronta….eccomi, come sto?
-Incantevole….dovrò tenere a bada il collega ed il direttore prrrrrrrrr

Giulia e Giacomo raggiunsero a piedi il ristorante, la serata era splendida ed il locale era a solo un chilometro da casa.

Non appena entrarono, si trovarono innanzi un responsabile di sala che liberò Giulia e Giacomo dei cappotti e si fece seguire sino al privèe dove i coll... (continua)


laisa azzurra 19/10/2018 - 19:47
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