Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



RICERCA

     
 
INCIPIT

Le istruzioni sono:

Da questo incipit scrivi un racconto BREVE:
"Non riuscivo a nascondere la mia impazienza, d’altra parte era la prima volta che ……"


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...... i sentieri della fantasia

…… non riuscivo a nascondere la mia impazienza, d’altra parte era la prima volta che aspettavo qualcosa... qualcosa che non arrivava, ma speravo che un momento dopo, un rumore fievole, un trillo scuotesse la mia anima.
Cattivi pensieri... offuscano la mente.
Ogni proiezione dei miei desideri si infrange nella triste realtà.
Mi accorgo di essere solo nella mia solitudine.
Chiudo gli occhi, chiudo gli occhi e penso intensamente a lei, Mi chiedo dove e come sta.
Immagino che lei mi pensa e spero in quell´incontro come il toccasana che cura le mie malinconie ed allora sogno, sogno... .
Oscillo, nel vento, nel vuoto spazio, sono un giunco e non uomo.
Cammino lungo i sentieri della fantasia travolto nel vortice del tempo, lampi fugaci fendono il mio sogno, le paure svaniscono, la brezza diventa tormenta ed il sospiro affanno.
Disilluso.
Aspetto il crepuscolo, le ombre sonnolenti e rivivo il nostro sogno.
La notte cala come un sipario scuro in un teatro che racconta di me e c... (continua)

Semplicemente Dreamer 27/09/2013 - 22:45
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EMOCROMO

Non riuscivo a nascondere la mia impazienza, d’altra parte era la prima volta che avevo un presentimento, direi quasi un presagio, così negativo, che qualcosa che avrebbe cambiato il corso della vita stesse per accadere.
Per il resto, osservo mia madre, e tutto mi sembra come al solito...per esempio l'insopportabile abitudine che ha, lei, di attaccare bottone con tutti.
Per avere un’informazione, oppure per darne una; per sapere qualcosa degli altri, o per comunicare qualcosa di sé?
Ricordo che, già da bambina, mi creava un fastidio quasi fisico il suo rivolgersi costantemente all’attenzione di qualcun'altro. Magari eravamo fuori per compere, dopo un sacco di tempo che non succedeva più, e io non stavo nella pelle, ma lei intratteneva ogni sorta di conversazione con perfetti sconosciuti, per sapere di questo o di quel negozio, dei prezzi che vi si praticavano, oppure dei recenti cambi di gestione o di proprietà…
Sul treno poi, che prendevamo periodicamente per raggiungere il capol... (continua)

Irene Fiume 18/09/2013 - 23:51
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Il mio Pinocchio di legno

Non riuscivo a nascondere la mia impazienza, d’altra parte era la prima volta che incontravo l’amore della mia vita, quel ragazzo dai lunghi, folti capelli di un colore indefinibile...tra il melanzana e il melograno che ero solita guardare attraverso i vetri non proprio lindi delle finestre della pensioncina in cui trascorrevo le mie giornate segnate dal tedio di una vita solitaria.
Era un venditore di stoffe invendute perché difettate. Soleva annunciare il suo passaggio attraverso le stradine tipiche dei paesini di montagna abitati da poche anime con una frase pronunciata a gran voce “ecco le robe di Umbertino, scendete belle signore, il vostro Umbertino ha scelto per voi le più belle stoffe sulla piazza”. Aveva una voce poderosa, un timbro inconfondibile, che faceva vibrare il mio cuore e mi trasfondeva un senso di pudore e di vergogna per il sentimento che suscitava dentro di me. Le parole non sono adatte a comunicarvi le mie sensazioni, ma mi veniva la pelle d’oca.
Non ... (continua)

Marianna Bonno 03/09/2013 - 10:34
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L\'INCONTRO

"Non riusciva a nascondere la sua impazienza, d’altra parte era la prima volta che Sandra si trovava ad incontrare un uomo sconosciuto, mai visto e con il quale si ero incontrata solo sul web.
Altri tempi, quando questo accadeva, Sandra non aveva ancora cinquant’anni ed era vedova ormai da una decina di anni. Aveva cominciato ad usare il computer da poco e incuriosita cercava di migliorare la sua capacità di navigare su internet.
Era agosto, faceva un caldo tremendo, Sandra trascorreva intere giornate in casa e cercava di inventarsi cosa poter fare.
Come psicologa, le venne in testa un’idea strana: avviare una ricerca su di un sito per “studiare “ le eventuali risposte che fossero pervenute.
A quei tempi le chat non erano ancora usate come ora ma Sandra trovò un sito d’incontri e decise di iscriversi con tre identità diverse, dove la variabile prescelta era solo l’età: aveva scelto di impersonare quindi tre donne diverse: una di cinquant'anni, una di trentacinque e una di... (continua)

Roberta Sbrana 07/09/2013 - 14:20
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Taci

Non riuscivo a nascondere la mia impazienza, d’altra parte era la prima volta che lo guardavo con occhi diversi e il tempo non lasciava scampo , le ore passavano in fretta.
Ritornai a casa, il colore della sera mi sembrava diverso, poche le sfumature ricercate nella situazione varcata al confine con te. I silenzi lasciavano presagire una compagnia senza parole, ove a volte i giorni sembrano inutili dietro foschie di parallele emozioni.
Non accettai di buon grado l’avvenimento fosse cambiato e presi il telefono, formulai solo pochi numeri e gettai il vuoto dietro ricordi ormai lontani.
Assunsi l’atteggiamento oscuro di un incontro voluto e sperato, ma che alla fine tu sei andato via senza fermarmi.
Passò la notte dietro insonne agonia di rivederlo il giorno successivo.
All’indomani il treno mi aspettava per raggiungere un itinerario definitivo, con quel treno non avrei rivisto più i suoi occhi e le nubi che nascondevano le mie lacrime sarebbero scoppiate sino a farmi male.
Lasciai... (continua)

Maria Rosaria Bottigliero 01/09/2013 - 22:13
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