Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



RICERCA

     
 
INCIPIT

Le istruzioni sono:

da questo incipit (tratto da "Mandami a dire" di Pino Roveredo) crea un racconto: "Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c'eri."


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Alphred e Sally

"Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c'eri."
"Non credo di avere la forza per chiamarti tesoro mio, tesoro. Ma l'ho appena fatto, e sai perché?
Perché tutto questo mi sta facendo morire dentro. E tutto ciò è straziante; è straziante il fatto che io mi morda le braccia solo per vederti e tu non sei qui, e non è solo esserci al telefono, no, tesoro, è esserci dentro. E' esserci nella pelle a contemplarci il viso, a baciare i singulti di carne, a chiamarci tesoro e a disprezzarci con tutti i sensi, è trovare la chiave per riaprire la cassa del tesoro nascosto, quello di un amore che sta diventando pian piano un fantasma. E questo lo sai bene, non fingere."
"Come puoi tu, dirmi questo? Tu sai, sai che io combatto ogni giorno per la nostra libertà personale, sai bene anche tu che non è così. Io vivo di questa storia, vivo di lontananza e ne soffro, ne soffro così tanto che sembra inferno, mi sembra di morire dentro. Ma non ... (continua)

Giorgia Deidda 15/01/2014 - 19:45
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E TU NON C\'ERI

Son passati anni o forse giorni, non so a volte il tempo inganna. Ti ho cercata perché avrei voluto dirti come stai e, nel riudirti, non lo nego, avrei avuto un tuffo al cuore. La casa, i figli, le incombenze dei giorni, sempre tante, ci fanno divenire automi senza capacità di pensare se non alla contingenza del momento. Però, così facendo, il sorriso delle cose liete svanisce senza rimedio e povertà d'animo si fa nuovo aggiunto, agli altri fardelli già accatastati. Ritengo che i motivi del tuo silenzio siano gli stessi dei miei e non altro, che ti fa tacere. Ed eccoli in fila tutti i giorni vissuti nella incoscienza dei verdi anni. Ti rivedo leggiadra come fiaba ottocentesca intessere orditi di sogni sotto l'Eucalipto, dinnanzi casa. Voli di uccelli, calabroni, zanzare, non ti infastidivano poiché neanche te ne accorgevi. Era solo il sogno che modellava la bizzarra smorfia del tuo volto.
Ho perduto il conto di quanti anni siano passati ma, non è svanita la tua immagine nel crep... (continua)

EMMA DI GIROLAMO 14/01/2014 - 11:39
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Fatti sentire

Dolce Tesoro mio come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c’eri. Avrei voluto lasciare un messaggio ma mi è mancato il coraggio. Forse lo lascerò domani se ancora non avrò ottenuto una risposta. Sono così tante le cose che ho da raccontarti, che la segreteria non riuscirebbe a contenerle tutte. Meglio sarebbe, se potessi parlarti di persona, mentre annego nel mare degli occhi tuoi belli.
Ricordi il susino nel nostro angolo di paradiso? Oggi al mio risveglio l’ho trovato che è tutto un fiore, un’esplosione di luce in questa mia livida giornata senza te. Che sia di buon auspicio? Un anticipo di primavera perché al più presto da me farai ritorno? Mentre lo guardo dalla finestra che da sul patio; ripenso a quando lo abbiamo piantumato. Lui così esile, bisognoso di cure. Pensavamo non sopravvivesse all’inverno; invece anno dopo anno è cresciuto forte, fiero, rigoglioso. Ora io mi sento perso, sfibrato: un po’ come doveva sentirsi lui prima delle tue amorevoli cure. Mi manch... (continua)

Claretta Frau 19/01/2014 - 20:06
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Paul Klee,impressioni di una notte egiziana

Opera non ancora approvata!

stefano medel 18/01/2014 - 14:41
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Simone

Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c'eri.
Volevo solo dirti che qui stiamo tutti bene, si lo so che fa strano sentirmelo dire, ma
per una volta è così. Non avrei mai osato sperare tanto per gente come noi, per gente che deve sudare più degli altri, per gente che la vita si diverte a spezzare come rami secchi.
Sabato mattina mi sono svegliato di soprassalto temendo di fare tardi a lavoro, Simone dormiva nel suo lettino, il respiro era lento e rilassato, il viso sereno come quello di chi sa di essere al sicuro, il sole filtrava tiepido attraverso la finestra della cucina ed illuminava il tavolo che abbiamo comprato in quello strano negozio al centro. Fu così che per la prima volta da quando te ne sei andata ho pensato di potercela fare, mentre bevevo il mio caffè appoggiato con la schiena al muro guardando nostro figlio, ho capito che ce l’avremmo fatta. Non so dirti come mai sia successo ma è successo ed è stato meraviglioso.
Ogni tanto m... (continua)

Simone Coriandoli 21/01/2014 - 01:49
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UN TUFFO NEL CUORE

"Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c'eri." o meglio io provo a chiamarti, ma nessuno risponde, il cellulare nemmeno suona ed io non so più cosa pensare. Ho provato a diverse ore della giornata, di notte, al mattino, ma da due settimane il tuo telefono non dà segni di vita e rimane silenzioso.
Potrei tornare là su quell’isola, ma chi mi dice che sei sempre là ed anche se riuscissi a prendere un aereo, non saprei dove venire a cercarti.
Ci siamo conosciuti per caso in quella vacanza stupida che nemmeno volevo fare.
Ero arrabbiato con i miei amici che mi ci avevano trascinato, ma la mia rabbia era svanita quando ti avevo vista quella prima volta.
Alta, slanciata, un corpo statuario, una bella abbronzatura, i capelli neri lunghi e lisci sulle spalle. Il viso sapientemente truccato faceva risaltare i tuoi occhi grandi e scuri.
Le tue lunghe gambe e il modo di camminare potevano farmi pensare che tu fossi una fotomodella o una ... (continua)

Roberta Sbrana 14/01/2014 - 00:40
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