ho una mia visione della realtà
come Platone nel Simposio.
Forse non mi so adeguare,
non son' disposto a cambiare.
La vita fugge e non s'arresta un'ora.
Arriva la peste
raccontami una novella ancora.
Oppur' potei
decantare opere in volgare
come colui che scese all'Ade
e ritornò a tanta noia
oppure di speranza come lui che
non ebbe mai una gioia.
Forse dovrei affrontare le fiere
oppure no, tant'i' so' in ferie.
Tornare come 'l passero al nido
e non esser' più così solitario
anche se mi fa parer elitario.
Piagner' le mi' costole, Vate,
ringraziare il Signore come
d'Assisi un frate.
Alleluja, Gerusalemme liberata,
godo pur' s'i' so di Babilonia
stile stilnovo: donna amata;
sto d'autunno
sull'albero
come la foja.
Omaggio funebre, cinque maggio,
la mi' storia parte prima
sul quel ramo del lago.
Non mi sposo, notte da nubifragio
per amore un che par' untore
che nella notte
sporca le porte
e ah, t'han' beccato, poveretto,
mo' ti portan' al lazzaretto.
Ma i' non ho voglia
non ci vado
conosco Ortis Jacopo.
M'offre dimora in Zante,
sicché m'avvio con passo zelante.
Per disertare mi sento Galileo
seppur eretico m'elevo e
m'aspetta l'Empireo
ma la sorte è avversa, ciclica,
come Campanella
la Chiesa
mi critica.
Désolé per s'è inesattezza,
molte cose so' da ignorare
come Malpelo sono da evitare.
Ho la psiche contorta, caro Svevo,
meno sano del povero Zeno.
Soffro: disturbi alla personalità,
doppia faccia come Mattia Pascà.
Annegato ormai 'n me e cigolo
come 'l secchio nel pozzo
e oramai devo concludere
e andare
che sono ridotto come la seppia
sulla spiaggia
all'osso.
Poesia scritta il 20/10/2015 - 22:55Voto: | su 11 votanti |
Un saluto

Pasquale Sazio
27/10/2015 - 18:28 Ho trovato divertenti soprattutto quelle pseudo citazioni letterarie e la rima sgangherata.
Giuseppe Novellino
27/10/2015 - 11:47 Un caldo abbraccio

Pasquale Sazio
21/10/2015 - 19:36
Arcangelo Galante
21/10/2015 - 11:09

Paolo Ciraolo
21/10/2015 - 09:31

Rocco Michele LETTINI
21/10/2015 - 06:51
Maria Cimino
20/10/2015 - 23:22



