Tue sono le porte del paradiso
se per me, figlio peccatore,
provi misericordia e disgusto
nel vedermi disperato
nelle mie vesti di misero umano
che legato a qualcuno:
amore
odio;
legato a qualcosa:
fame
sete;
anche quando sarò morto:
sono,
ora non più.
se per me, figlio peccatore,
provi misericordia e disgusto
nel vedermi disperato
nelle mie vesti di misero umano
che legato a qualcuno:
amore
odio;
legato a qualcosa:
fame
sete;
anche quando sarò morto:
sono,
ora non più.
Tue sono le lodi degli angeli
se per me, tuo suddito,
provi disprezzo nel vedermi
piegato in segno d'inchino
come tanti son' stati i vermi
che il denaro ha reso inermi,
inanimati,
sciacalli e avidi di lussuria
verso qualcosa:
denaro
potere.
Tue sono le mie stanche spoglia
se per me, poeta,
ch'equivalgo all'importanza d'una foglia,
caduta, immobile, su questo letto
di morbida e fredda terra,
allora tua è l'essenza divina
e ogni peccato mi verrà
tolto dal capo e gettato
tra le fiamme ché io mi redima
e sia supremo, come te,
e goda della tua stima.

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Commenti
UNA INTENSA E SENTITA POESIA ABBIGLIATA CON CURA... REALTA' CHE ESACERBANO PASQUALE... CHE SIA UN 2016 DI GIOIA E DI SFARZO...
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