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Piccoli... esuli

Piccoli... esuli



Scivola, lacrima scivola
pesanti gocce su quelle gote
insaporendo labbra rosse
aperte come ospitale calice.


Sanguina, il cuore sanguina
stilla per ogni bimbo e il suo fagotto
che goffamente in spalla indossa,
pochi ricordi e affida la sua mano
al padre esule che l’accompagna
in questo strano viaggio verso il nulla.


Mente , la mia mente mente
ad occhi che mentre osservano
al cuor trasmettono speranza
per pace c’assorbi lacrime per sempre
rimargini cardiache ferite
colmando quel goffo zaino
d’immagini felici e libertà.



Luciano Capaldo 17 marzo 16


****Quanto mi fa star male...impotente vedere simili immagini!*****



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Poesia scritta il 18/03/2016 - 16:47
Da luciano rosario capaldo
Letta n.1290 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Mi hai stretto il cuore con queste belle e dolorose parole che sono immagini vive, purtroppo! Ma il mondo è silente! Molto toccante!

Patrizia Bortolini 21/03/2016 - 21:28

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Siamo tutti impotenti, ma non è che i "potenti" facciano poi tanto per cambiate le cose. Condivido la tua bella poesia, anch'io scrissi qualcosa tempo fa. Un caro saluto Luciano.

Loris Marcato 19/03/2016 - 23:21

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Penso le stesse cose, soffro con questi piccini, bravo per averlo scritto in questa tua poesia

Marilla Tramonto 19/03/2016 - 14:22

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Sono a lutto per i piccoli e per gli adulti, gente che riesce a scappare dall'orrore e dall'oppressione, gente che ha perso l'orizzonte della speranza, non accolti e non rifugiati, divenuti soltanto un problema per la grettezza di muri e ferro spinato.

salvo bonafè 19/03/2016 - 12:54

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Toccante verseggio forgiato mestamente. Piccoli esuli... che toccano il cuore. Lasciare, per disperazione, non può che commuovere.
Sereno fine settimana Luciano.
*****

Rocco Michele LETTINI 19/03/2016 - 02:20

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Poesia scritta con grande vicinanza nei riguardi di poveri esuli e disgraziati, costretti ad allontanarsi dalle proprie terre per una ingiustizia senza tempo: la guerra, nemico dell'umanità che ciclicamente devasta i nostri corpi e le nostre coscienze. Ti sento particolarmente vicino in questa tua dedica ai poveri rifugiati, la cui ulteriore sfortuna è quella di non essere gran che accolti negli altri paesi. Bravo Luciano, complimenti al tuo sentire

Paolo Ciraolo 18/03/2016 - 23:02

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